Kindly, Enter your custom slider's Shortcode.
Basket, Stefano Orefice parla dei sei anni passati in Virtus
Stefano Orefice, top scoorer per i gialloblù con 21 punti

Basket, Stefano Orefice parla dei sei anni passati in Virtus

(CFS) POZZUOLI – Quando per sei anni consecutivi indossi la maglia di una squadra, quella maglia diventa come una seconda pelle, quella squadra come una famiglia, quel palazzetto come la tua seconda casa. È sempre difficile cambiare abitudini e per Pozzuoli quest’anno sarà difficile abituarsi a non vedere in campo Stefano Orefice, l’amatissimo Stefano Orefice, il folletto puteolano, l’anima del palazzetto “Errico”. La sua carriera cestistica inizia a Napoli in varie società di serie C, successivamente Stefano milita in serie B dapprima a Bisceglie e poi a Giugliano. Nella stagione 2012/2013 approda alla Virtus Pozzuoli, iniziano allora i sei anni che lo vedono sempre protagonista in campo con punteggi abbondantemente oltre i 300 punti a stagione che lo portano a raggiungere una media di 12 punti a partita e un punteggio massimo di 33 punti realizzati. Sono questi, soprattutto, i sei anni in cui Stefano fa innamorare il pubblico flegreo con la sua grinta, la sua forza, la sua voglia, la sua determinazione e la sua innata capacità di ribaltare le partite. Un giocatore che improvvisamente piazza la tripla e fa infiammare il palazzetto, che difende fino alla morte e che manda in confusione gli avversari con la sua rapidità. Un giocatore che, come pochi, si è guadagnato l’affetto del pubblico anche con la sua disponibilità, con la sua capacità di soffrire e gioire con i compagni di squadra e con i tifosi, ma soprattutto dando tutto per la maglia che ha indossato fino allo scorso anno e che lo ha visto conquistarsi la tanto sognata serie B. Una chiusura in bellezza con la Virtus Pozzuoli che lo rende pronto ad affrontare una nuova sfida, Stefano, infatti, per la stagione 2018/2019 sarà impegnato in serie C gold con la Pallacanestro San Michele Maddaloni, una squadra alla quale darà sicuramente un contributo fondamentale date le sue qualità e la sua professionalità. A Stefano, quindi, facciamo un grande in bocca al lupo per il nuovo campionato, ma, soprattutto, lo ringraziamo per tutto quello che fatto per Pozzuoli ricordandogli che certe cose non si dimenticano e che alla Virtus Pozzuoli sarà sempre il benvenuto.

L’intervista.

Dopo sei anni con la maglia della Virtus Pozzuoli quest’anno hai intrapreso una nuova esperienza con la Pallacanestro San Michele Maddaloni, quali le sensazioni con la nuova squadra e quali gli obiettivi di quest’anno?
“Dopo sei anni cambiare le abitudini fa strano, ma a Maddaloni ho trovato un ambiente accogliente e, nonostante sia un gruppo totalmente nuovo, con i giusti presupposti, potremmo divertirci molto”.

Sei anni a Pozzuoli sono stati sicuramente significativi per la tua carriera cestistica, raccontaci un po’ quest’esperienza e, se dovessi scegliere una parola per sintetizzarla, quale sceglieresti?
“Sei anni significativi a livello cestistico così come a livello umano, ho conosciuto tante persone a cui rimarrò sempre legato e con cui, ovviamente, mi sento/vedo ancora. Un’esperienza fantastica vissuta tra vittorie, sconfitte, gioie, dolori, fatica, divertimenti, risate, grida, sudore e potrei continuare ancora, ma rimarranno sicuramente anni che non dimenticherò mai. La parola che mi viene in mente non può che essere ‘famiglia’”.

Uno dei giocatori più amati a Pozzuoli, forse il più amato, cosa ti senti di dire al pubblico flegreo che ti ha manifestato il suo dispiacere non vedendoti più con la maglia della Virtus?
“Non posso che essere felice, si è creata una vera e propria empatia con il pubblico di Pozzuoli, tutte le emozioni condivise con loro non verranno cancellate da questo cambio che c’è stato. Quello che mi sento di dire è semplicemente ‘grazie, per tutto’”.

Certamente l’ultimo ricordo che ti lega a Pozzuoli è la vittoria del campionato, una vittoria che tu e pochi altri cercavate da tanto, cosa ha significato per te, cosa hai provato in quel momento?
“La vittoria del campionato è stata la vera ciliegina sulla torta di questi sei anni, conclusi in bellezza direi, forse l’emozione più bella della mia vita fino ad adesso, anche per il fatto di averla condivisa con persone importanti. Indimenticabile!”

Dovendo raccontare un aneddoto degli anni trascorsi a Pozzuoli quale sceglieresti?
“Ce ne sarebbero tanti, il primo che mi viene in mente è una trasferta a Benevento: loro segnano sulla sirena e pareggiano, si va all’overtime. Nella rabbia generale si sentono degli strani versi, era Lončarević , che fino a quel momento della stagione non aveva mai perso il controllo in questo modo, che stava bestemmiando in slavo, tutti scoppiano a ridere nonostante avessimo subito una rimonta nell’ultimo minuto, ovviamente quella partita la vincemmo”.

Il pubblico puteolano, e lo stesso coach Serpico, ti vorrebbe in futuro ancora una volta a Pozzuoli, è una possibilità o un’utopia?
“Come detto in precedenza, per me Pozzuoli è stata una seconda casa, mai dire mai!”(CFS – Martina Costantino)