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Don Pedro de Toledo, a Palazzo Toledo il convegno conclusivo
Don Pedro Alvarez de Toledo y Zúñiga

Don Pedro de Toledo, a Palazzo Toledo il convegno conclusivo

(CFN) POZZUOLI – 1538, eruzione del Monte Nuovo: all’indomani dell’evento catastrofico Pedro Alvarez de Toledo y Zuniga, vicerè di Napoli, giunge a cavallo sul belvedere di San Gennaro. Gli hanno riferito che Pozzuoli è stata duramente colpita dalle scosse telluriche e che gli abitanti in gran massa l’hanno abbandonata. Allo spettacolo di distruzione che gli si para davanti, decide in un batter d’occhi di ricostruire la città, e per dare il buon esempio, si trasferisce con la sua corte facendosi erigere un palazzo degno del suo ruolo. In capo a un anno torneranno in città anche i puteolani, incentivati dal bando di esenzione dalle imposte voluto dallo stesso don Pedro.

Pozzuoli, dunque, deve molto a questo personaggio che del resto ha lasciato un’impronta indelebile alla Napoli rinascimentale, incidendo sulla storia non solo del Meridione, ma dell’Italia cinquecentesca. E per la prima volta un convegno ha fatto luce sulla storia, la cultura, l’arte e l’ eredità di uno dei Vicerè più influenti e decisionisti che Napoli abbia avuto.  “Napoli era un’autentica capitale” precisa la prof.ssa Encarnacion Sanchz Garcia , ispanista de l’Orientale e tra le organizzatrici delle giornate di studio “si parlava castigliano e catalano, napoletano ed ebraico, oltre che latino. Era frequentata da artisti di fama, cuore pulsante dell’economia, laboratorio di architettura e sperimentazione urbanistica” .

Quest’oggi, quarta giornata di studi ospitata al Polo Culturale di Palazzo Toledo. Oltre al Comune di Pozzuoli, un pool di Università tra i promotori dell’iniziativa (Orientale, Federico II, Sorbonne), accanto all’Istituto Cervantes di Napoli. L’iniziativa, infatti, nata dalla Direzione Scientifica dell’Amministrazione puteolana, si è consolidata attraverso l’incontro tenutosi al Polo Culturale di Palazzo Toledo nell’ottobre 2013, in occasione della Fiesta Nacional di Spagna, ma ha richiesto un anno di preparazione. A Palazzo Toledo i lavori saranno aperti dalle relazioni di Joan Bosch Ballbona (Università di Girona), Alfredo Buccaro (Federico II) e Oronzo Brunetti (Università di Parma) che incentreranno la loro analisi rispettivamente sui rapporti tra la città spagnola di Villafranca e Pozzuoli, sugli aspetti dell’evoluzione urbana e delle fortificazioni a Napoli e nel territorio flegreo.

“E’ un’occasione speciale per Pozzuoli ricevere un evento di tale spessore. Riflettere sulla memoria del Rinascimento della nostra città significa avere la consapevolezza di quanto stratificata siano la storia e l’arte nel nostro territorio che non vive di sola archeologia classica, ma ha una ricchezza di enorme portata.” sottolinea Maria teresa Moccia di Fraia, direttore scientifico dell’area culturale “Del resto senza cultura non può costruirsi un turismo sostenibile e quello culturale è l’unico turismo possibile”.(CFN)