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Ferrovia Cumana, l’unica certezza è il disservizio

Ferrovia Cumana, l’unica certezza è il disservizio

(CFN) POZZUOLI – Come parafrasava una vecchia canzone…sarà capitato anche a voi…dovervi recare al centro della città di Napoli utilizzando la Cumana.
La storica linea ferroviaria, nata nel 1883 a Roma con la costituzione della “Società per le Ferrovie Napoletane” a cui fu affidata la costruzione e gestione, fu costruita in poco meno di sei anni, entrò in esercizio nel 1889 e fu inaugurata ufficialmente solo il 1 giugno 1892.
Ciò, non per sfoggio culturale, bensì per rimarcarne la storicità e la velocità con la quale venne “pensata” e “messa in esercizio”. Da allora, viene da pensare, che nulla più è stato fatto. O meglio quella che è l’attuale ferrovia risale almeno a cinquanta anni fa: ero ragazzo, andavo a scuola, e prendevo gli stessi vecchi convogli, come quelli nella foto, di allora..era il 1978.
Tornando ad oggi vi sarà capitato di doverla utilizzare e vi sarà capitata una qualche disavventura.
Nel dovermi recare a Montesanto inizio il viaggio ad Arco Felice. La corsa giunge precisa, alle 9:30. Il fatto che la periodicità sia divenuta di trenta e non di venti minuti è una bazzecola. Lasciamo perdere. Giunge a “Cantiere”, semaforo rosso ed il capotreno scende per fare una telefonata aprendo il gabbiotto ricevendo il nulla osta per proseguire. In prossimità della stazione di Pozzuoli, semaforo rosso, il capotreno scende e con le chiavi cerca di sbloccare il segnalatore per proseguire. Nulla da fare. La stazione è “a vista” si decide di proseguire perché in stazione non è arrivato il treno nel senso inverso. Qualche minuto di attesa affinché arrivi il treno da Napoli e si riparte. Giunti alla stazione dei Gerolomini, semaforo rosso, con pazienza si attende che qualcuno dia il via libera. Quasi a passo d’uomo si arriva a Bagnoli poi, speditamente (diciamo), fino a Fuorigrotta. Breve pausa per la staffetta fra i macchinisti e si riparte dopo l’urlo “viaaa” del capostazione. Montesanto ore 10:15, bacio il terreno.
Il ritorno da Montesanto verso Pozzuoli sembra essersi avviato sotto la buona stella ma, arrivati ad Agnano…si scende! Ad attenderci c’è un bus “navetta” di una società privata da 50 posti per almeno 400 persone a terra. Giornata fortunata…salgo e mi accomodo. Dopo poco le urla di una donna che minacciava di non far partire il bus se non l’avesse presa a bordo: il bus era al completo. Arriva un secondo bus e la donna si convince e si fionda per “afferrarlo” al volo. Giunti a piazza Bagnoli a piedi fino alla stazione che è chiusa: un binario è inaccessibile funziona solo uno, quello opposto.
Il trasbordo è stato necessario perché il treno non poteva percorrere il tratto Agnano-Bagnoli perché un passaggio a livello pedonale risultava incustodito per un’agitazione dei casellanti che da giorni stanno praticando uno sciopero a singhiozzo. Incredibile!
Dieci minuti in attesa e del treno nemmeno l’ombra. Qualcuno decide di chiamare in direzione per avere qualche informazione vista l’assenza totale del personale di stazione. Dopo circa 15minuti, passati fra l’attesa telefonica ed un ping pong fra i vari interni, giunge il treno e si ode un urlo di “liberazione”.
Finalmente il treno parte e, stipati come le sardine, si va alla volta di Pozzuoli fra rallentamenti e fermi in galleria e la “forzatura” del sistema semaforico si arriva alla stazione Arco Felice. Che avventura!(CFN)