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Lavori nel centro storico, il sindaco Figliolia risponde

Lavori nel centro storico, il sindaco Figliolia risponde

(CFN) POZZUOLI – Il 24 giugno scorso abbiamo pubblicato un articolo in relazione ai lavori in corso, nell’ambito dei fondi PIU Europa, nel centro storico della città (leggi QUI) nel quale riportavamo legittime perplessità e dubbi evidenziatici da alcuni residenti e commercianti della zona. Qualche giorno fa abbiamo ricevuto una lettera del sindaco Vincenzo Figliolia che con piacere pubblichiamo.

Gentile direttore,
rispondo agli interrogativi sollevati dal vostro portale d’informazione nell’articolo pubblicato il 24 giugno scorso col titolo “Centro storico, errore di progettazione o esecuzione dei lavori sbagliati?”. In verità si tratta né dell’una, né dell’altra supposizione e lo spiego. La progettazione rientrante nella strategia PIU Europa, realizzata per piazza della Repubblica, oltre che per gli assi stradali principali incidenti sulla stessa, ha proposto per le pavimentazioni l’uso della pietra lavica, in quanto materiale lapideo tradizionale tipico del paesaggio urbano puteolano e, a maggiore scala, dei Campi Flegrei. La scelta è assolutamente in linea con la normativa urbanistico-ambientale di riferimento, a partire dal Piano territoriale paesistico che, com’è noto, prescrive: “I calpestii pubblici e privati con pavimentazioni o basolati tradizionali non dovranno essere ricoperti o sostituiti con altri materiali… dovranno essere ripristinati i manti… usando materiali lapidei delle tipologie tradizionali della zona”; ed ancora per “i centri storici e per tipologie di intervento di riqualificazione delle pubbliche strade, piazze e marciapiedi, scale e luoghi di sosta, materiali compatibili con i caratteri costitutivi del paesaggio urbano, usando materiali lapidei tradizionali a faccia vista e colori naturali” (V. art.6).
La posa in opera, rispetto alle attività esecutive in corso, risponde alla buona esecuzione ed è un vero peccato che la foto gallery a corredo dell’articolo in argomento, proponga al lettore lavorazioni intermedie, non completate (cordoni e/o chiusini non ancora sigillati) in uno a mozziconi sciattamente gettati a terra da qualsivoglia comune cittadino che potrebbe essersi accompagnato all’uomo della strada o commerciante o residente o ospite occasionale della città, che, con scarso senso civico, imbratta e talvolta danneggia impunemente un’opera pubblica “ancor prima di essere ultimata”, come evidentemente si rileva dalle immagini della stessa foto gallery. Il mio augurio, che è anche un invito, è che l’informazione, oltre che essere da pungolo per gli amministratori, possa contribuire a sollecitare proprio quel maggiore senso civico che senza dubbio necessita e magari anche un minimo di rispetto per chi esprime ogni possibile energia per ridare al nostro magnifico, ma martoriato e sfortunato centro storico, la dignità ed il decoro che merita dopo decenni di incuria e di abbandono.
Cordiali saluti.

Vincenzo Figliolia
Sindaco di Pozzuoli

Egregio Signor Sindaco, con l’articolo pubblicato, e da lei citato, era nostro intento mettere in evidenza “eventuali” anomalie riconducibili alla progettazione o alla esecuzione dei lavori. Cosa, riteniamo, doverosa affinché i soldi impiegati risultino poi soldi “ben spesi”. Sposiamo interamente quando da Lei esposto nella lettera che ha ritenuto farci pervenire anche se ci saremmo aspettati unitamente alla risposta politica anche una tecnica in risposta a quanto pubblicato nella parte dell’articolo che recita: “se tutto ciò i progettisti abbiano consapevolmente previsto tutto quanto oppure la posa in opera è difforme rispetto a quanto da loro progettato. Altro dubbio che assale “l’uomo di strada” è se i materiali prescelti risultino adatti e coerenti con il tipo di utilizzo oppure anche questi siano difformi.”
E’ indubbio che le foto siano riferite ad uno stato di lavori intermedio. Molti dubbi, e quesiti, , ciò nonostante, restano e fra questi…come mai i chiusini risultano in alcuni casi mal posati; come mai in molti casi l’allettamento della pavimentazione è stata eseguita in maniera estemporanea; come mai le pendenze appaiono approssimative?
In caso di forte pioggia i vani che affacciano sul piano stradale non rischiano di essere invasi dalle acque visti gli esigui dislivelli fra careggiata e marciapiede?
Lo stesso esiguo dislivello non potrebbe essere insufficiente a garantire la sicurezza del cittadino intento a passeggiare ad opera del “disattento automobilista?
Inoltre, nel caso in cui la qualità (non la tipologia) del materiale utilizzato per i marciapiedi non garantisca la durabilità e la pulizia degli stessi negli anni a chi ci si potrà appellare?
I materiali lapidei etnei della pavimentazione della piazza sembrano essere diversi da quelli posati per le careggiate delle principali traverse come via De Fraia. La pavimentazione dei marciapiedi, che non sembra essere materiale lapideo intagliato, è fortemente poroso e si presta ad un facile e veloce degrado a causa dell’inciviltà, che è certamente da condannare e che tutti condanniamo, dell’ “uomo di strada” e conseguentemente ad una difficile manutenzione ed igiene.
Poi c’è un’ultima, ultimissima questione: qualora alcune delle vetrine dovessero essere abbattute, per i motivi che non stiamo qui a spiegare, “i rappezzi” chi e come li farà?
Come vede, egregio Sindaco, i questi restano.
Ad ogni buon conto La ringrazio per averci fatto pervenire la sua lettera sintomatica di sensibilità e senso del dovere ma anche di apertura al dialogo con la città invitandola nel contempo a scriverci quando e se lo riterrà opportuno.
Anche per noi “ridare al nostro magnifico, ma martoriato e sfortunato centro storico, la dignità ed il decoro che merita dopo decenni di incuria e di abbandono” è una delle nostre mission.
Cordiali saluti.

Gino Conte