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Vesuvio e caldera dei Campi Flegrei, ne discutono scienziati di tutto il mondo a Napoli

Vesuvio e caldera dei Campi Flegrei, ne discutono scienziati di tutto il mondo a Napoli

(CFN) NAPOLI – La caldera dei Campi Flegrei sarà uno dei temi al centro del dibattito che si terrà oggi, lunedì 28, e domani, martedì 29, nella Sala del Capitolo del Complesso di San Domenico Maggiore, un workshop per discutere sulle tecniche più innovative di monitoraggio dei vulcani. Fra questi la caldera dei Campi Flegrei sarà una delle aree di grande interesse vista la costante attività e l’estesa rete di monitoraggio realizzata e utilizzata dall’Osservatorio Vesuviano. Oltre all’analisi dei dati provenienti dalla rete di sismografi i ricercatori illustreranno anche i risultati del monitoraggio in pozzo realizzato a Bagnoli.
Oltre alla caldera flegrea sotto la lente d’ingrandimento il Vesuvio, Ischia, Etna, Stromboli, Vulcano. A differenza della maggior parte dei vulcani quelli napoletani, per l’alta densità di popolazione delle aree, sono considerati i più a rischio del Mondo.
Gli scienziati si incontreranno per confrontarsi sulle tecnologie più innovative di monitoraggio, ossia per comprendere al meglio anche i più piccoli segnali che possono indicare l’approssimarsi di eruzioni.
Tre giorni di intenso confronto scientifico che si concluderà con la visita ai siti, vesuviani e flegrei, che ospitano i più innovativi sistemi di monitoraggio recentemente installati dall’Osservatorio Vesuviano.
Il Workshop organizzato in occasione della conclusione di importanti Progetti di Ricerca nazionali ed internazionali (PON-MONICA, PON-VULCAMED, MIUR-ITEMS e ICDP-CFDDP) vedrà gli scienziati fare il punto sugli attuali sistemi di monitoraggio avanzato, definendo poi le linee di sviluppo delle tecnologie più promettenti per il futuro, calibrate specificamente per aumentare la capacità di previsione delle eruzioni e di gestione delle emergenze vulcaniche. In ultima analisi, per mitigare il rischio vulcanico, che è altissimo nelle nostre aree.
Questi i relatori che nella due giorni si alterneranno: A. Di Muro (IPGP, Francia), R. Favara (INGV-PA, Italia), N. Fournier (WRC-GNS, Nuova Zelanda), C. Kilburn (UCL, Inghilterra), P. Malin (Univ. Auckland, Nuova Zelanda), C. Newhall (Univ. Nanyang-EO, Singapore), D. Patella (UNINA, Italia), E. Privitera (INGV-OE, Italia), M. Rosi (DPC, Italia), F. Sigmundsson (NVC, Islanda), W. Thelen (USGS-HVO, USA), T. Walter (GFZ, Germania), J. Zlotnicki (CNRS, Francia).
Il Workshop, che si svolgerà in lingua inglese, verrà tradotto in italiano in simultanea così da consentire ai cittadini interessati di seguire un evento di alto valore scientifico ma anche con forti implicazioni sociali nell’area campana.(CFN)