Campi Flegrei News, la carta ci mancherà ma ce ne faremo una ragione.
(CFN) Inauguriamo con questo articolo questa nuova pubblicazione on line ma che ha alle spalle molti anni di attività nel settore dell’informazione. E’ nuova nel senso che utilizza un nuovo strumento di comunicazione rappresentato dall’editoria elettronica visto che la carta stampata sta per essere solo un caro bel ricordo. Certo ci mancherà il rumore del foglio come la puzza acre dell’inchiostro del giornale appena stampato. Aimè, ce ne faremo una ragione. Inutile tentare di frenare la tecnologia. D’altronde i nostri figli sono nativi digitali. E’ a loro che vorremmo cominciare a parlare utilizzando i loro stessi strumenti di comunicazione. Diversamente li perderemmo.
Ma torniamo a noi. Vorremmo parlare a quanti vivono e lavorano nei Campi Flegrei, a quanti, lontani, hanno qui le proprie radici. Ai cittadini flegrei ma anche ai loro “delegati”. A quanti vivono al nord della nostra bella penisola, a quelli d’oltralpe e, magari, a quelli che vivono dall’altra parte dell’emisfero che conoscono, o non conoscono, che cosa sono i Campi Flegrei.
Ambizioso? Forse si!
A chi abbiamo anticipato questa iniziativa ci ha risposto…ma perché non aprite un blog: c’è l’articolo 21 ? …ma perché non usate i social network ?
Il motivo è estremamente semplice: intendiamo verificare le informazioni fornendo notizie garantite.
In questi giorni un articolo dal titolo “Bandiera grigia sulle coste fleree” è stato destinatario della “menzione speciale” del Premio “Francesco Landolfo”. Nell’articolo del giornalista Ciro Biondi che lo ha scritto, ed a cui vanno le nostre più vive congratulazioni, si evince come i Campi Flegrei, con la loro millenaria storia negli ultimi due secoli, non siano ancora riusciti a darsi una identità.
Cuma, come noto, fondata dagli esuli di Samo, rappresenta il più antico insediamento nel mondo moderno. I romani ci hanno lasciato una quantità di testimonianze al pari della capitale. Anche gli aragonesi, gli angioini, hanno inteso lasciare testimonianze su questo territorio. Tutto questo, forse, ha un senso e non credo che si possa essere tacciati di campanilismo se si asserisce che i Campi Flegrei sono uno dei posti più belli al mondo: mare, laghi, monti, archeologia, paesaggio, clima, non trovano pari in altre parti del mondo.
Il problema è che negli ultimi trecento anni questo territorio è passato da una economia agricola ad una ittica per poi accogliere diversi insediamenti industriali, anche importanti, poi dismessi. Da anni, troppi, siamo alla ricerca di una improbabile vocazione turistica.
Frattanto, gli scempi che siamo stati capaci di causare hanno lasciato aperte ferite difficili da sanare non tanto per una difficoltà economica, anzi, di soldi ne sono arrivati e continueranno ad arrivarne a iosa, bensì per un problema culturale.
Ed allora, nel tentativo di dare un contributo a trovare quella identità mai avuta nasce il nostro periodico on line. A quanti fanno parte della redazione, a quanti ne vorranno far parte, ma anche a quanti vorranno contribuire alla discussione il più vivo in bocca al lupo. (CFN)
Il Direttore