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Abuso edilizio al cimitero di Pozzuoli, trasforma tomba in cappella: il comune lo diffida ad abbattere
Il cimitero di Pozzuoli di via Luciano

Abuso edilizio al cimitero di Pozzuoli, trasforma tomba in cappella: il comune lo diffida ad abbattere

(CFN) POZZUOLI – “Esiste un’Italia fondata sul mattone selvaggio. E’ quella dell’abusivismo edilizio, una piaga che secondo il Cresme, tra costruzioni ex novo e ampliamenti significativi, produce più di 20mila case ogni anno“, questo è quanto dichiarato da Legambiente in uno degli ultimi rapporti sull’abusivismo. A Pozzuoli il comune di via Tito Livio nella giornata di martedì ha emesso un’ordinanza di diffida a rimuovere e demolire un’opera abusiva. Nulla di nuovo diranno in molti. Certo, se non fosse che le opere abusive sono state realizzate all’interno del cimitero comunale di via Luciano. Già proprio così.

LA STORIA Tutto ha inizio con la relazione redatta dal personale dello Sportello Unico per l’edilizia del comune del 30 ottobre scorso. Dove i tecnici hanno rilevato che una persona “in dispregio alla normativa vigente, ha intrapreso lavori edili abusivi all’interno del Civico Cimitero consistenti in una trasformazione di una preesistente tomba in una cappella gentilizia con conseguente incremento volumetrico“. La notizia dell’ordinanza di diffida di demolizione in poche ore ha fatto il giro della cittadina flegrea. Il comune recita nell’ordinanza che sempre il 30 ottobre 2018 circa la nota numero 77698 ha dichiarato “l’improcedibilità dell’istanza del 7 novembre del 2016 prodotta dalla persona e relativa ai lavori di riqualificazione di una tomba per la realizzazione di una cappella gentilizia“. Così il comune puteolano ha adottato il provvedimento in virtù che “le opere edilizie sono state intraprese senza il prescritto permesso a costruire e perciò abusive, realizzate su suoli di proprietà del comune di Pozzuoli dichiarate dal decreto ministeriale del 12/09/1957 di notevole interesse pubblico“. Ma la Direzione 5 del comune di via Tito Livio ritiene, inoltre, che “gli interventi che comportano ampliamenti di volume degli immobili non sono configurabili in alcune delle ipotesi di condono, considerato che le opere realizzate non sono neanche astrattamente condonabili, poiché non conformi alle norme urbanistiche vigenti“. L’architetto Agostino Di Lorenzo, dirigente della Direzione 5 del comune di Pozzuoli che ha firmato l’ordinanza, ha perciò diffidato chi ha compiuto le opere abusive a provvedere entro 30 giorni dalla notifica dell’ordinanza a proprie spese alla rimozione di tutti gli abusi. Inviando l’ordinanza alle forze dell’ordine, alla Procura della Repubblica di Napoli, alla regione Campania, alla Soprintendenza Archeologica, al sindaco Figliolia, all’assessore Gerundo e ai vari dirigenti del comune come, ad esempio, quello delle autorizzazioni paesaggistiche. 

SANZIONI SALATE Il comune di Pozzuoli ha anche avvertito che in caso di accertata inottemperanza della diffida sarà ordinata la demolizione delle opere abusive con mezzo d’impresa e personale specializzato senza ulteriore preavviso. Con tutte le spese a carico della persona che sono state già stimate in 15mila euro oltre l’iva. A cui sarà applicata anche una sanzione pecuniaria di 20mila euro. (CFN)