BASKET/ Virtus, parla Picarelli: “L’obiettivo? Siamo l’outsider del girone, parliamone a maggio”

Andrea Picarelli, guardia della Virtus Pozzuoli
di MARTINA COSTANTINO
(CFS) POZZUOLI – Giovani di talento, è stata questa la linea guida seguita da coach Gentile e dallo staff della Virtus Pozzuoli nella scelta dei componenti del roster 2019/2020. Ne è un esempio Andrea Picarelli, guardia-ala classe 1996 di formazione Olimpia Milano club con il quale ha vestito anche la maglia della massima serie nella stagione 2012/2013. Tra le altre esperienze Andrea annovera tre anni in serie A2 con Jesi, poi ancora un anno in serie A con la Dinamo Sassari nella stagione 2017/2018, per poi tornare in A2 lo scorso anno con la Dinamo Cagliari.
ESORDIO IN SERIE B Con la Virtus Pozzuoli Andrea parteciperà per la prima volta al campionato di serie B, ma lo farà con enormi motivazioni e voglia di dimostrare che tipo di giocatore è, pronto e desideroso di assumersi maggiori responsabilità in campo: “È da sei anni che sono in giro tra A2 e serie A e quest’anno è uscita la possibilità di venire a Pozzuoli, in un campionato che non ho mai fatto e in una squadra in cui potrò avere un ruolo diverso da quello che ho avuto negli ultimi anni. Negli anni scorsi ho avuto determinati compiti tra cui lo specialista difensivo o quello di tirare sugli scarichi, mentre quest’anno avrò molte più responsabilità ed è quello che mi ha portato qui: provare a dimostrare che posso fare anche altro da quello che ho dimostrato in A2, ma in un campionato competitivo allo stesso modo e in una piazza storica e bella come Pozzuoli”. Oltre a queste esperienze di livello, Andrea ha fatto anche parte delle nazionali giovani U18 e U20 e, come ci dice lui stesso, indossare la maglia azzurra è un’esperienza unica: “Vestire la maglia azzurra è bellissimo, sono stato fortunato perché ho fatto due europei e un mondiale ed è una cosa unica, non paragonabile con il club. È qualcosa che ti porti dentro, è rappresentare tutto un paese, un movimento, quindi la maglia azzurra ti dà carica solo indossandola”.
PROMESSA DEL BASKET Andrea, poi, ci ha raccontato la sua carriera da giovane promessa del basket sottolineando in particolar modo quanto sia stata formativa per lui l’esperienza a Sassari in serie A: “Nei posti dove sono stato sono stato sempre bene, gli anni a Jesi, le estati in nazionale, però negli ultimi anni, ad essere sincero, anche se è stata una scelta difficile quella di andare a Sassari in serie A perché comunque era un posto dove sapevo di avere poco spazio, è stata un’esperienza che mi è servita molto perché mi sono confrontato con giocatori di un livello superiore, giocatori di Eurolega, americani che hanno giocato in NBA e ho fatto competizioni in Champions League. È stato sicuramente quello che chiamo l’anno X della mia carriera perché è stato il crocevia fondamentale per la svolta in quanto a Sassari, pur non avendo tanti minuti e non giocando tanto, ho comunque imparato molte cose e, secondo me, ho compiuto uno step ulteriore”. Se gli chiediamo sotto quale aspetto tale esperienza lo ha fatto crescere di più ci risponde che lo ha formato in toto: “Sono cresciuto sicuramente dal punto di vista mentale: vedere com’è la preparazione di determinati giocatori alla partita, gli allenamenti, confrontarmi con giocatori di livello altissimo è stato bello, ho imparato tanto dentro e fuori dal campo da loro e sono rapporti che poi rimangono come quelli con Spissu e Polonara, quindi è stato bello, sono stato proprio bene”.
VOGLIA DI VINCERE Parlando con Andrea si nota una certa determinazione nel suo sguardo e nelle sue parole, sembra un ragazzo che sa bene quello che vuole e che mette la stessa grinta anche in campo, uno di quelli che non si arrendono mai, come ci confermano le sue parole quando gli chiediamo di descriversi come giocatore: “Sono un giocatore sanguigno, sono molto istintivo e si vedrà. A volte, non è che mi si chiude la vena, però diciamo che sono un tipo che in campo dà tutto e che ha talmente voglia di vincere che a volte può anche esagerare, però per me è come dimostrare l’attaccamento alla maglia, l’amore che ho per il gioco e quindi io farò di tutto per vincere, non ci starò a perdere. Dal punto di vista tecnico mi reputo un giocatore versatile che può dare una mano su entrambe le parti del campo, però non so ben dire cosa i tifosi possano aspettarsi da me perché non ho mai giocato in questa categoria, ma so cosa posso dare, per il resto farò parlare il campo”.
I CONTI DI MAGGIO Un’esperienza completamente nuova per Andrea: primo anno in serie B, nuova squadra, nuovi compagni, nuova città, ma, a quanto pare, tutto va per il meglio, infatti ci dice che si è creata una buona atmosfera sia in squadra che con la società, ma se gli chiediamo a cosa può ambire la Virtus Pozzuoli quest’anno, non si pronuncia e ci dà appuntamento a maggio: “Le sensazioni in questa fase pre-campionato sono positive, siamo un gruppo di ragazzi giovani in cui il più grande è del ’90, ha 29 anni, quindi alla fine siamo tutti ragazzi giovani. Ci stiamo trovando bene, stiamo vivendo quasi sempre insieme, non solo noi cinque che veniamo da fuori e viviamo praticamente insieme, ma anche con gli altri passiamo molto tempo, quindi si sta creando un bel gruppo. Anche la società ci sta dando una mano, ci sta aiutando, sono vicini. Per quanto riguarda le ambizioni di questa squadra non dico niente, sono scaramantico, ne parliamo a maggio”. (CFS)