Bradisismo - scosse del 19 02 2025 ore 15,55

Bradisismo - scosse del 19 02 2025 ore 15,55

(CFN) POZZUOLI – Gli eventi degli ultimi giorni, che abbiamo preferito non registrare giornalisticamente in attesa di capire meglio, hanno portato le istituzioni a confrontarsi con una cittadinanza provata e sfibrata. Una comunicazione sbagliata che ha prodotto un solco ora difficilmente colmabile.

Alle 15:55 due scosse ravvicinate di magnitudo 3.1 e 3.0 con ipocentro a 2,4 e 1,7 km tra Solfatara e Monte Olibano (San Gennaro). Inutile tentare di classificarle come sciame. Bisogna prendere definitivamente atto che non si tratta più di un “fenomeno”, inteso come eccezionale, ma di eventi naturali nell’ambito di una dinamica geologico-vulcanica che inevitabilmente essere considerata ordinarietà. In tre giorni 176 micro sismi maggiori di magnitudo 1; 33 sismi maggiori di magnitudo 2; 10 maggiori di magnitudo 3, di questi “solo”, (si fa per dire) 2 di magnitudo 3.9.

E’ si crisi bradisismica ma, piuttosto, è crisi istituzionale alla luce delle dichiarazioni rese dei referenti istituzionali nel corso di un tentativo di dialogo con la popolazione, peraltro mal riuscito.
Ed allora, bene ha fatto il prefetto Michele Di Bari ad invitare gli organi interessati a meglio coordinarsi e a dialogare. Perché, si sta assistendo ad una difesa della posizione: l’INGV che si limita a comunicare gli esiti dei dati rilevati; la Protezione Civile all’angolo nei limiti operativi che le competono, un Commissario incaricato di gestire fondi stanziati dal Governo quasi fosse un ragioniere; sindaci depotenziati, ma comunque direttamente responsabili dell’incolumità dei propri cittadini. Dulcis in fundo un ministro che dichiara di essere attento e ligio al dovere.

Intelligentemente defilatosi il presidente De Luca sotto attacco del Governo di turno dove la contesa è, inutile nascondersi dietro un dito, la prossima massima poltrona regionale. Intanto, il cittadino paga per tutti e rischia di soccombere, se non fisicamente, psicologicamente.

Inutile e contradittorio chiudere le scuole ad ogni evento più importante di quello precedente. Se queste sono sicure restano tali anche in presenza di eventi importanti. Piuttosto, bisognerebbe introdurre il parametro di vulnerabilità oltre il quale la struttura diverrebbe a rischio.
Lasciare le scuole aperte, nonostante le scosse contenute entro il parametro di vulnerabilità, rappresenterebbe un segnale buono rendendo più credibile la comunicazione Ente/Cittadino.

E’ una questione di carattere, se non di autorevolezza, che deve necessariamente avere un sindaco sulle cui spalle sono poggiate responsabilità pesanti ma con pochi margini operativi, purtroppo. Diversamente un globale commissariamento è auspicabile a tutela di tutti.

I Campi Flegrei godono fortunatamente di una rete di sorveglianza che non ha pari al mondo che genera una enormità di dati geofisici e chimici che rappresentano oro puro per una intelligenza artificiale. Eppure, vengono utilizzati per rivelarci la magnitudo. Frattanto l’intelligenza umana è incapace anche di immaginare un ipotetico modello di provisione con umana, quanto legittima, limitazione.

E’ inaudito che ci si limiti a ratificare per proprio conto, asserire di aver ottemperato, promettere cose che saranno fatte, domani. Oggi il cittadino ha bisogno di risposte: piuttosto che di una casa ha bisogno di sostegno psicologico. Le famiglie quanto le aziende del territorio sono sull’orlo di una crisi di nervi senza pari che sta mietendo già vittime. Oltre quelle che causerebbe una scossa di 5° grado. Migliaia di delocalizzazioni familiari ed aziendali che rischiano di inaridire ancor di più un territorio che, aldilà della tanto sventolata vocazione turistica, non ha molto altro.

Ma la politica ostenta la propria forza con i numeri dei milioni spesi, o da spendere, nella realizzazione di opere utili alla collettività non vedendo oltre il proprio naso.
Dall’altra parte, il cittadino, non deve e non può fermarsi dietro l’infausta dichiarazione di un medico a capo della Protezione Civile nazionale forte di un mandato politico. Piuttosto, la l’obbligo verso se e la propria famiglia di chiedere con forza certezze e trasparenza.(CFN)

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