Bradisismo, la ricercatrice Tiziana Vanorio pubblica il suo studio sulla caldera dei Campi Flegrei sulla rivista Science

(CFN) POZZUOLI – Dopo aver illustrato la sua teoria proprio a Pozzuoli il 20 marzo scorso, frutto di una ricerca presso la Stanford University dove dirige il Laboratorio di Fisica delle Rocce e dei Geomateriali, la ricercatrice puteolana Tiziana Vanorio ha visto pubblicato il suo lavoro sulla rinomata rivista scientifica Science.
Tiziana Vanorio ritiene che “La caldera dei Campi Flegrei (CFC), in Italia, presenta diversi distinti modelli, tra cui sismicità superficiale a seguito di un sostanziale accumulo di deformazione, il tutto all’interno di un’area densamente popolata. Precedenti studi geofisici analizzavano in genere singoli episodi, ma confrontando due distinti periodi abbiamo identificato manifestazioni ricorrenti e anomalie V P / V S legate a un serbatoio confinato a una profondità compresa tra 2 e 4 chilometri. Integrando esperimenti di fisica delle rocce in condizioni idrotermali, 24 anni di dati pluviometrici e idrodinamica del sottosuolo, abbiamo rilevato tassi di precipitazione crescenti, che indicano ricarica e pressurizzazione del serbatoio. Dimostriamo che l’acqua idrotermale promuove la sigillatura della roccia di copertura attraverso la formazione di una microstruttura fibrosa. I nostri esperimenti dimostrano inoltre che i tassi di accumulo di fluidi influenzano direttamente i tassi di deformazione. Insieme, questi processi determinano una deformazione graduale, una sismicità naturale e un approfondimento dei focolai sismici. Riconoscere questi modelli ricorrenti è fondamentale per comprendere il meccanismo che determina l’agitazione della caldera, consentendoci di offrire spunti concreti per la valutazione dei rischi e soluzioni ingegneristiche, come l’intercettazione dell’acqua a monte per impedire il drenaggio verso Pozzuoli.“.
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