Bradisismo, una scossa di 3.4 nella notte ed uno sciame: cosa sta accadendo secondo Di Vito, Luongo e Migliore

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Bradisismo - scossa 3,4 del 06 12 2024 ore 5,33

(CFN) POZZUOLI – Una scossa nella notte, alle 5:33 di 3.4 (+/- 0,3) di magnitudo, ha dato il via ad una sequenza sismica di tredici eventi, conclusosi “tecnicamente” solo intorno alle 14 ha rimesso in fibrillazione gli abitanti dei Campi Flegrei, in particolare quelli residenti nella zona di Pozzuoli alta e via Napoli, di Bagnoli e Pisciarelli. Le scosse sono state chiaramente avvertite anche a Quarto, a Fuorigrotta e Vomero. Ipocentri degli eventi tutti localizzati intorno al monte Olibano (zona Accademia Aeronautica): l’ipocentro più profondo a 2,7 km, quello più superficiale a 0,12 km di profondità. Tutti eventi superficiali che, aldilà delle variazioni geochimiche, innescano non poche riflessioni e portano a prospettare ipotetici scenari.
Per avere un quadro vario e, possibilmente, esaustivo, abbiamo chiesto a tre accreditati conoscitori dell’argomento un parere in merito.

Attualmente non sono evidenti modifiche dello scenario bradisismico. – ha dichiarato Mauro Di Vito direttore dell’Osservatorio Vesuviano – La crosta continua a deformarsi, anche se con velocità ridotta: ha accumulato stress e lo sta rilasciando. Continuiamo a seguire questa crisi per capire se ci sono modifiche, ma attualmente non sono evidenti.”.

“Gli ipocentri non mostrano la formazione di un processo di frantumazione significativo lungo il quale potrebbero risalire fluidi fino in superficie. – ha dichiarato il vulcanologo Giuseppe Luongo – I sismi sono distribuiti senza che possa rilevarsi una unica struttura geologica attiva, bensì corpi separati di piccole dimensioni. Quando vengono a contatto corpi con elevate differenze di temperatura, chiamato Thermal Stress, è più probabile si tratti un incremento di pressione di fluidi circolanti negli strati più superficiali in particolare nelle aree ad elevata attività idrotermale. – Luongo poi aggiunge – Chi vive nell’area flegrea vorrebbe sapere non solo ciò che è accaduto, ma ancor più quali siano le proiezioni della Protezione Civile sull’evoluzione del fenomeno nel breve e nel lungo termine.“.

Le rotture verso la superfice è un discorso complesso – dichiara il geologo Carlo Migliore – Nella genesi della sequenza di oggi il magma non ha un ruolo. Sono eventi che hanno interessato un livello roccioso prossimo alla superficie dove l’azione di stress è prodotta dalla pressione dei fluidi idrotermali. Si potrebbe ipotizzare al massimo una eruzione freatica ma non certamente magmatica.”.

Gli ultimi dati del bollettino settimanale dell’INGV riporta un risibile incremento delle temperature e di CO2 registrati dalle stazioni e un sollevamento attestatosi a circa 10 millimetri/mese.

Insomma, non siamo di fronte ad eventi che possano portare ad un cambio di stato emergenziale ma il livello di attenzione è alto e, soprattutto, una dinamica complessa sotto attenta osservazione da parte di più esperti. Questo lascia spazio ad una sufficiente tranquillità che consente agli abitanti di affrontare con relativa serenità, ma soprattutto resilienza, un fenomeno quasi unico al mondo in un territorio ad alta densità abitativa. Maggiori elementi per ulteriori valutazioni saranno presenti nel bollettino settimanale dell’INGV.

Attraverso la Prefettura, i Sindaci dell’area flegrea hanno riferito che l’evento non ha provocato danni a persone o cose, né particolare allarme nella popolazione residente sui rispettivi territori. Non sono stati richiesti interventi ai vigili del fuoco, né alla componente sanitaria. Alle ore 18.15, il Direttore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha comunicato la fine dello sciame sismico.(CFN)

Sciame sismico del 6 dicembre 2024

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