CALCIO/ Ulivi: “Amo Pozzuoli, ecco i motivi della mia vertenza: un atto dovuto”

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Pierfrancesco Ulivi, ex tecnico dei granata

di ANGELO SORRENTINO

(CFS) POZZUOLI – “Amo Pozzuoli, ma la vertenza è un atto dovuto”. Piero Ulivi racconta il motivo della vertenza alla Puteolana 1902, la sua esperienza con i flegrei e cosa si aspetta dal futuro.

Mister, si è sollevato un polverone per la tua vertenza?

Volevo chiarire i motivi che mi hanno portato a questa decisione. Ho cominciato la stagione con la presidenza Franco-Leone avendo costruito una buona squadra che poteva regalarci soddisfazioni, poi sappiamo le cose come sono andate dal punto di vista societario ma le prestazioni sono sempre state positive, anzi con Frattese e Casoria non abbiamo demeritato facendo un figurone con una rosa molto giovane senza ricambi. Poi c’è stato il cambio societario dove ho contribuito in prima persona insieme a Roberto Guadagnuolo perchè non volevamo far scomparire il calcio a Pozzuoli, credevamo di aver trovato le persone giuste per un progetto duraturo”.

Invece cosa è successo?

La vigilia di Capodanno, dopo un ritiro di alcuni giorni in cui mi hanno fatto visionare tanti giocatori, mi viene comunicato l’esonero. Pensavo fosse uno scherzo, ho accettato la decisione ma ho detto al signor Casapulla che avevo un contratto e mi ha assicurato che sarebbe stato onorato, invece dopo 6 mesi non ho ricevuto un euro nonostante le rassicurazioni ed è arrivata la vertenza per avere ciò che mi spetta”.

Cosa si sente di dire alla piazza di Pozzuoli?

La vertenza deve essere saldata entro il 2 luglio, non voglio passare come capro espiatorio. Il mio amore per Pozzuoli è intatto, sono stato bene ed ho trovato tifosi eccezionali che porto nel mio cuore e mi auguro che questa società riporti la Puteolana 1902 in alto. Non dimentico il sostegno della gente in momenti anche complicati, questa vertenza non è un atto contro Pozzuoli e la sua gente, ma un qualcosa che mi spetta, questa società deve capire che ad ogni azione c’è una reazione e ci sono delle responsabilità per quello che si fa. Casapulla ha avuto 6 mesi per saldare quanto mi è dovuto ma non è arrivato niente”.

Quale sarà il futuro di Ulivi?

Volevo fermarmi soprattutto per motivi lavorativi, poi la passione ha preso il sopravvento e sono pronto ad ascoltare proposte valide, che sia Promozione o Eccellenza l’importante che ci siano basi solide. Attendo la chiamata giusta per ripartire”. (CFS)

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