Campi Flegrei - caldera da satellite

La caldera dei Campi Flegrei vista dal satellite

(CFN) NAPOLI – Non si sono registrati terremoti negli ultimi sette giorni nei Campi Flegrei ad eccezione di un micro evento di magnitudo 0,5 l’11 agosto ma l’Osservatorio Vesuviano rende noto che “negli ultimi mesi si evidenzia un lieve trend in sollevamento dell’area, con un valore massimo di circa 5.0 ± 1.0 cm/anno. Il sollevamento massimo registrato alla stazione GPS di Rione Terra è di circa 8.5 cm a partire da gennaio 2014, di cui circa 2 cm da marzo 2015.” (bollettino del 18.8.2015).

Grafico di innalzamento del terreno rilevato da gennaio 2014 ad agosto 2015
Grafico di innalzamento del terreno rilevato da gennaio 2014 ad agosto 2015

Una notizia che non ci deve allarmare più di tanto perché oramai abituati alla sismicità di questa terra non a caso chiama “campi ardenti” ma anche perché i Campi Flegrei è il territorio più controllato del mondo (leggi QUI).
Ma la polemica è divenuta, prima periodica, adesso pressoché quotidiana. Una polemica anche alimentata dall’interno dello stesso Osservatorio Vesuviano che vede contrapposti almeno due filoni di pensiero peraltro estremi: allarmista uno ottimista l’altro.

Giuseppe Mastrolorenzo ricercatore dell'Osservatorio Vesuviano
Giuseppe Mastrolorenzo ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano

Uno dei ricercatori napoletani dell’INGV, Giuseppe Mastrolorenzo, ha oggi sporto una denuncia circostanziata circa il rischio vulcanico del Vesuvio e dei Campi Flegrei. “Tale camera sarebbe attiva, – si legge nella denuncia di Mastrolorenzo – differenziata e capace di generare eruzioni vulcaniche anche di grande portata in tempi brevi e con modesti fenomeni precursori, date le evidenze di rapidi processi di risalita del magma verso la superficie, documentata dallo studio delle distribuzioni dimensionali dei cristalli come i microliti. Il sottoscritto, – riporta in calce la denuncia di Mastrolorenzo – rileva l’assoluta urgenza di piani di emergenza operativi, comprensivi di piani di evacuazione della popolazione a rischio nell’ area napoletana, attualmente non disponibili.”.

Giuseppe De Natale - direttore dell'Osservatorio Vesuviano
Giuseppe De Natale – direttore dell’Osservatorio Vesuviano

Dall’altra parte il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Giuseppe De Natale, dichiara: “Siamo alle solite: lo ‘scienziato’ di turno decide di mettersi in mostra facendo leva sulle paure della gente comune, ed i media ci speculano facendo spettacolo, diffondendo banalità e, di fatto, disinformando.“.

Due diverse visioni che nascondono, forse, anche una guerra intestina all’Osservatorio Vesuviano di Napoli. Ma una cosa è certa: dei Piani di Emergenza e di Evacuazione non viene fatto dai comuni sufficiente informazione alla popolazione. Inoltre molti comuni non li hanno aggiornati nonostante abbiano ricevuto ingenti fondi regionali per l’adeguamento. E’ il caso del Comune di Pozzuoli che nello scorso mese di ottobre ha inaugurato in pompa magna il COC – Centro Operativo Comunale di Protezione Civile (leggi QUI) spendendo 100mila euro di fondi regionali (leggi QUI). Nel frattempo 250 persone nei Campi Flegrei, 2milioni circa fra Napoli e Caserta e molti ma molti di più nel centro e sud Italia potrebbero dover evacuare ma senza sapere cosa e dove andare per carenze di comunicazioni delle strutture locali di Protezione Civile. (CFN)

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