Centro Storico, estate alle porte e lavori a rilento
(CFN) POZZUOLI – Procedono con una certa lentezza i lavori nel centro storico cittadino. A parte i lavori in corso nella centralissima via Roma nel centro storico sono aperti soli due cantieri: uno in via De Fraia l’altro a Corso della Repubblica. I disagi che in questo periodo devono affrontare i commercianti, oltre a quelli di una crisi ancora strisciante, è legata alle aree percorribili limitate: poco spazio per il passaggio pedonale e per il carico e scarico. Proprio sul tratto di Corso della Repubblica, antistante la chiesa di Santa Maria, i lavori hanno subito dei rallentamenti a causa dell’inaspettato rifacimento (qualcuno dice che vengono fatti per la prima volta) delle fognature, delle condotte idriche e dei sottoservizi.
Un qualsivoglia cittadino abitante nel centro storico sarebbe stato in grado di prevedere una tale evenienza mentre i tecnici hanno dovuto aspettare di “sbatterci il muso” per rendersene conto.
Facendo due passi con alcuni residenti e commercianti della zona emergono anche particolari a dir poco inquietanti: diverse opere, anche se non terminate, sarebbero clamorosamente sbagliate.
E’ il caso di via De Fraia dove la quota dei marciapiedi è talmente alta dall’essere di poco al di sotto della soglia d’ingresso dei negozi e quella stradale è, a sua volta, appena di poco al di sotto di quella del marciapiede.
Questo, a parere di un commerciante, potrebbe causare un grave allagamento ai negozi già alla prima pioggia. Cosa peraltro già accaduta in passato.
Il margine fra le tre quote, infatti, è talmente esiguo che basterebbe poco più di una pioggerellina a causare un inondazione dei negozi: un po’ come accadeva nell’ottocento. Alto aspetto critico, rilevato da un cittadino è che l’esigua quota (marciapiede-careggiata) consentirebbe facilmente a qualsiasi automobilista, in modo volontario o peggio accidentale, di investire persone intente a passeggiare sul marciapiede.
In un altro punto la quota del marciapiede, più che esser stata fissata da misure sul terreno sembra esser stata determinata in considerazione di qualche vetrina che, probabilmente, dovrà esser abbattuta vista l’intransigenza della Magistratura sul caso. A meno che non si a stata nel frattempo frettolosamente sanata.
Insomma, siamo solo all’inizio del restyling del progetto PIU Europa e i punti critici sono già visibili all’occhio nudo dei meno esperti. Il paradosso è che un cittadino comune se ne accorge mentre chi dovrebbe vigilare non vigila o addirittura non presiede. Se alla fine saranno commessi degli errori sarà difficile quanto impossibile rimediare ed a pagare sarà il cittadino: pardon l’Europa. Ma noi non siamo cittadini europei?(CFN)