Con “Nottefonda” debutta alla regia il napoletano Giuseppe Miale Di Mauro

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Nottefonda

foto tratta dal film "Nottefonda" di Giuseppe Miale Di Mauro

(CFN) NAPOLI – È stato presentato a Sorrento, nell’ambito delle Giornate Professionali di Cinema, Nottefonda, il debutto alla regia dell’autore e drammaturgo napoletano Giuseppe Miale di Mauro. Il film, prodotto da Mad Entertainment, sarà in sala nella prossima primavera, distribuito da Istituto Luce Cinecittà.

Già in concorso alla Festa del Cinema di Roma, il film si svolge prevalentemente nella periferia orientale di Napoli, dove ha sede il Nest, avamposto culturale gestito dallo stesso Miale insieme agli attori Francesco Di Leva e Adriano Pantaleo. E sono proprio Di Leva e Pantaleo i protagonisti maschili di una storia di dolore e redenzione, di ossessione e vendetta. Ciro, segnato dalla morte dell’amata moglie, avvenuta in un incidente provocato da un pirata della strada, vorrebbe rintracciare il responsabile. E così tutte le notti, insieme al figlioletto Luigi, perlustra la zona dell’impatto. Parallelamente, l’amico Carmine desidera farla pagare al titolare dell’azienda in cui lavorava il suocero, suicidatosi dopo essere stato licenziato. Una rabbia incontenibile attraversa entrambi gli uomini, spingendoli sull’orlo della follia e della disperazione.

A sottolineare l’aggrovigliato stato psicologico dei personaggi, il reticolo di svincoli e sopraelevate che avvolge le case e le fabbriche di Napoli Est. Una zona industriale in cui gli esseri umani devono adattarsi al paesaggio fatiscente, provando a non soccombere. L’elemento urbanistico, centrale nel film, è ancor più sottolineato nel titolo del romanzo da cui è tratto: La strada degli americani, scritto dallo stesso Miale di Mauro.

Accanto a Di Leva, nel ruolo di Luigi, recita Mario Di Leva, figlio dell’attore anche nella realtà. A lui il compito di aiutare il padre ad evitare una rovinosa discesa agli inferi. Impresa improba, visto lo stato di alterazione e sbandamento in cui si trova Ciro. Spiazzante nei suoi comportamenti, scollegato dal mondo, assistito da una madre paziente (la bravissima Dora Romano) e inutilmente supportato dal fratello maggiore di Carmine, disposto a reinserirlo nella sua professione di elettricista. L’incontro con una giovane vicina, casualmente incontrata nel parco giochi dell’Edenlandia, è una rara occasione di evasione da un claustrofobico accerchiamento.

L’atmosfera sospesa e di mistero che grava sulla storia, accentuata dall’ambientazione quasi esclusivamente notturna, esaspera la tensione, minacciando una pericolosa deflagrazione fisica e morale. Immerso in una dimensione surreale e onirica, Ciro dovrà trovare dentro di sé la forza di elaborare il lutto e superare il trauma che lo ha colpito, tra sorprese e colpi di scena che scandiscono la visione fino all’ultimo fotogramma.(CFN – Giuseppe Borrone)

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