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Dici Kyme e pensi alla Grecia, alla Magna Grecia

Dici Kyme e pensi alla Grecia, alla Magna Grecia

(CFN) NAPOLI – Si tiene in questi giorni, fino a domenica 27, la 55esima edizione del Convegno Magna Grecia, ospitato nella suggestiva sede del Polo Universitario Jonico di Taranto. L’apertura dei lavori è stata preceduta dal saluto delle istituzioni, rappresentate dall’Assessore al Comune di Taranto Vincenza Vozza, dal Rettore dell’Università di Bari Antonio Uricchio, dall’Assessore alle Industrie Culturali e Turistiche della Regione Puglia Gianni Liviano, dal Prefetto di Taranto Umberto Guidato. Unanime plauso è stato rivolto all’Istituto soprattutto per la continuità della manifestazione, da oltre mezzo secolo produttrice di conoscenza sulla storia antica del Meridione d’Italia, e che in un periodo storico tanto difficile, fatto più di muri che di ponti, ci ricorda come il Mediterraneo abbia veicolato culture e persone, dando vita alla civiltà occidentale.

Aldo Siciliano, Presidente dell’ISAMG, ha presentato le attività realizzate di recente, auspicando che, in progresso di tempo, possano riprendere i progetti di ricerca a più ampio raggio.

Il tema dell’edizione 2015 è di grande respiro, tocca un aspetto economico, analizzando un altrettanto vasto arco temporale. Le giornate di studio, strutturate in tre sessioni (una dedicata alla metodologia, un’altra all’orizzonte arcaico, l’ultima riservata al periodo classico ellenistico), sono articolate da ben 33 relazioni.

Si è, pertanto, entrati nel vivo del Convegno con l’attesa prolusione di Alain Bresson dell’Università di Chicago che ha centrato il proprio intervento su intensità di investimenti, lavoro e tecnologia, parametri utilizzati per ricostruire la fisionomia dell’economia del mondo antico. Produzione del vino, dell’olio, dei tessili e delle ceramiche presuppongono un’organizzazione complessa, investimenti di capitali (dalla canalizzazione alla realizzazione del mulino ad acqua, dall’acquisizione di schiavi specializzati alla costruzione di atelier ceramici).

Teresa Cinquantaquattro e Claude Pouzadoux hanno curato l’introduzione al Convegno, sottolineando la novità di considerare le classi di materiali fornite dall’archeologia nell’ottica del gusto, dell’influenza e delle necessità della committenza, aspetti non esplorati dalla ricerca, in particolare nel rapporto più o meno diretto che va indagato tra committenti ed il variegato mondo di artisti ed artigiani.

Michel Bats (già Direttore del Centre Jean Bérard di Napoli) ha avvertito della necessità di far luce sulle logiche di consumo ed i processi identitari della produzione, rilevando come le caratteristiche del singolo oggetto rivelino dettagli sulle tipologie di scambi e sulle loro modalità, potendo variare nel tempo la propria stessa funzione.

Clemente Marconi (New York University), partendo dall’esigenza di coprire una lacuna metodologica sulla committenza, ha precisato il significato del concetto di committente, rilevandone tuttavia l’insufficienza per le testimonianze delle fonti letterarie ed epigrafiche.

Ha chiuso la prima giornata di studi la rassegna della Soprintendenza della Puglia. Luigi La Rocca ha puntualmente e magistralmente presentato le attività di ricerca e valorizzazione dell’anno in corso: particolarmente interessanti i ritrovamenti neolitici di Candela, Biccari e lo straordinario recupero del corredo di Laterza, messo in salvo quando i preziosi materiali del V millennio a.C. stavano per essere “acquisiti” da un museo straniero. Tuttavia, la segnalazione più interessante ha riguardato lo scavo di Castro, condotto da Francesco D’Andria con la sua équipe, grazie alla scoperta del santuario dedicato ad Athena, della statua di culto e di molti elementi dell’impianto decorativo che rivelano forti influenze della produzione artistica tarantina.

Il convegno prosegue nel weekend per concludersi domenica pomeriggio.(CFN)