Elezioni Quarto, gli esclusi minacciano di ricorrere alla Corte Europea

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Elezioni comunali

(CFN) QUARTO – Si era capito sin dai primi momenti, e lo abbiamo scritto, che sarebbe stata una storia infinita quella elettorale di Quarto.
Nel 2012, al centro di un’ inchiesta riguardante pressioni del clan dei Polverino e la politica locale, seguirono le perquisizioni negli uffici privati del sindaco Massimo Carandente Giarrusso, non indagato, e in quelli di alcuni consiglieri comunali e imprenditori. Questi fatti scatenarono un vero terremoto che indusse alle dimissioni il sindaco e l’insediamento della commissione d’accesso dimostrò esistenza di collusioni tra camorra e politica decretandone di fatto lo scioglimento.
A distanza di diciotto mesi le tanto attese elezioni. Ma in città si percepiva un’euforia di partecipazione ed una tangibile voglia di riscossa quanto di chi aveva governato prima che di quanti avrebbero voluto guidare la città. Il clima pre elettorale è stato a dir poco infuocato segnato da candidature, dimissioni e ricandidature.
La tragedia, elettorale, si è di fatto consumata il 2 maggio a mezzogiorno allorquando dieci liste su tredici e cinque candidati a sindaco su sette presentarono, clamorosamente, liste con vizi di forma. Un errore inconcepibile frutto di fretta, di inesperienza o, magari, di un abile disegno politico?
Le decisioni della commissione elettorale, del TAR Campania poi e del Consiglio di Stato hanno contribuito ad alzare ulteriormente un polverone di dubbi su tutta la vicenda.
Acclarato che con l’accoglimento del ricorso del Movimento 5 Stelle che, giustamente, ha rivendicato il rispetto della legge adesso non restava che andare dritti ad elezioni certe. Ed invece no. I parroci delle locali parrocchie si mobilitano per “metter pace” in città fra politici e cittadini mentre gli esclusi si “riarmano” imbracciando la “petizione popolare” per chiedere alla Prefettura uno slittamento delle imminenti elezioni. E se ciò non bastasse gli avvocati stanno valutando anche un ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo. Ad annunciarlo sono stati gli esclusi Francesco Dinacci, Mario Bramante e Peppe Martusciello.
Il motivo? Consentire ai cittadini di esaminare il programma politico dei quattro candidati a sindaco Luigi Rossi, sostenuto dalla lista civica Protagonismo Sociale, Giovanni Santoro portabandiera della lista civica Uniti per Quarto, Rosa Capuozzo per il Movimento 5 Stelle e di Gabriele Di Criscio sorretto dalle liste civiche “Forza Gabriele” e “Insieme per Quarto” e per evitare un deleterio astensionismo che si tradurrebbe di conseguenza, nella lesione del diritto di partecipazione al voto.(CFN)

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