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Figliolia ad un passo dalla crisi strizza l’occhio a Cossiga. Il j’accuse dalla sua stessa maggioranza
Il sindaco Vincenzo Figliolia e Domenico Pennacchio presidente commissione attività consiliare del Comune di Pozzuoli

Figliolia ad un passo dalla crisi strizza l’occhio a Cossiga. Il j’accuse dalla sua stessa maggioranza

(CFN) POZZUOLI – Poco dopo lo scioglimento del Consiglio comunale di oggi, alle 19, per mancanza di numero legale sei consiglieri, Elio Buono, Mario Massimiliano Cutolo, Espedito Fenocchio, Maurizio Orsi, Tommaso Pollice ed il presidente del Consiglio Enrico Russo, hanno diramato un comunicato duro che non lascia dubbi circa le proprie posizioni critiche nei confronti del sindaco Vincenzo Figliolia.

Ormai da mesi, anche attraverso interventi critici espressi in sede consiliare, abbiamo evidenziato problematiche serie e irrisolte che attanagliano la Città. – si legge nel comunicato stampa dei sei consiglieri che hanno disertato il consiglio comunale odierno – L’attività di programmazione della maggioranza consiliare non è stata supportata, soprattutto negli ultimi tempi, da una adeguata azione amministrativa. La crisi latente delle attività produttive e l’assenza di politiche tese alla salvaguardia e allo sviluppo del tessuto economico e commerciale, le inadeguate risposte occupazionali, il sempre più diffuso disagio sociale, la totale mancanza di iniziative per le aree periferiche del territorio, il mancato avvio di un efficace processo di riorganizzazione della macchina comunale, l’inadeguata gestione delle problematiche connesse al servizio della mobilità, con particolare riferimento alle aree di sosta, sono alcune delle questioni che abbiamo ripetutamente sottoposto al Sindaco senza ottenere risposte concrete. Sono queste le questioni che, quotidianamente, ci segnalano cittadini ed operatori economici. L’assenza nell’ultima seduta di Consiglio Comunale è stata dettata unicamente dall’interesse di tutelare tali istanze che, seppur più volte sollecitate, non hanno ancora trovato adeguate discussioni e soluzioni. Il Sindaco, anziché mantenere gli impegni ricercando un confronto di merito attraverso l’apertura di tavoli di discussione nella maggioranza, è ricorso ad accordi trasversali, legati a vecchie logiche e a singolari interessi, che l’intera maggioranza ha apertamente criticato in un recente documento politico e riportando in Consiglio Comunale Consiglieri assenti da anni.” si legge nella nota firmata dai sei consiglieri.

Che il Consiglio di oggi sarebbe stato un duro banco di prova per il sindaco Figliolia se ne aveva avuto già il sentore da qualche giorno. Tra l’altro i sei dissidenti già in mattinata avevano fatto sapere che difficilmente avrebbero partecipato al Consiglio convocato per questo pomeriggio con il chiaro intento di far emergere, una volta per tutte, le insanabili divergenze con il primo cittadino che fino a pochi mesi fa godeva di una maggioranza bulgara.

Sandro Cossiga
Sandro Cossiga

Dopo l’appello, alla chetichella, hanno lasciato l’aula consiliare i consiglieri Filippo Monaco, Guido Iasiello, Niki Della Corte, Antonio Di Bonito alcuni non senza intervenire duramente contro il capo dell’amministrazione. A questi, in ultimo, si è aggiunto Sandro Cossiga che per “dichiarazione di voto” ha sostanzialmente sottolineato le insanabili distanze dalle scelte operate dal Sindaco. A nulla è servito l’intervento di Figliolia, che a rigor di regolamento non sarebbe potuto intervenire perché si era in votazione, per cercare di non perdere l’ultima possibilità a disposizione: il voto seppur contrario di Cossiga assicurandosi il numero legale. Ma il consigliere Sandro Cossiga non si è prestato al gioco, un attimo prima del voto ha lasciato l’aula chiedendo contestualmente la verifica del numero legale. Si è quindi consumata la tragedia per il sindaco Figliolia che è rimasto in aula, senza numero legale, con i fedelissimi della maggioranza Pennacchio, Caiazzo, Manzoni, Daniele, Bifulco, Terracciano e Luongo, nella veste di presidente del Consiglio, e con una minoranza formata da Tozzi, Del Giudice, De Vito e Maione. A nulla è servita anche la presenza del consigliere di opposizione Salvatore Maione da tempo vicino, seppur nell’ombra, a Figliolia e quasi sempre assente ai consigli comunali forse per non trovarsi nell’imbarazzo di dover appoggiare, per questioni di opportunità, un sindaco non appoggiato in campagna elettorale.

Alla luce di quanto accaduto adesso il Prefetto dovrebbe diffidare il capo dell’amministrazione comunale a convocare il Consiglio per votare il Bilancio. A questo punto, entro la fine di agosto, l’Assise si dovrebbe riunire per deliberare: se il bilancio viene approvato Figliolia è salvo e può continuare nel suo certamente non facile cammino nel tentativo di giungere alle amministrative 2017; se il bilancio non dovesse venir approvato lo scioglimento diventa automatico così come l’arrivo dei commissari che dovranno traghettare la città fino al primo turno elettorale utile nel 2017.

Potrebbe accadere anche, però, che il sindaco Figliolia non riesca a far ragionare il gruppo dei dissidenti che se assenti anche al prossimo Consiglio metterebbero a disposizione dell’opposizione una occasione ghiotta: mandare a casa Figliolia non consentendogli di arrivare alle prossime elezioni, dove sarà ricandidato a sindaco, nella veste di primo cittadino. Posizione che certamente lo avvantaggerebbe non poco.

Altra possibilità sarebbe, ma è la meno probabile, quella delle dimissioni di massa che però lascerebbe adito a inevitabili critiche e a un ribaltamento delle responsabilità.