Flip, il festival della letteratura indipendente torna a Pomigliano dal 26al 29 giugno

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Flip 2025

(CFN) NAPOLI – Si terrà dal 26 al 29 giugno la quinta edizione di FLIP, Festival della Letteratura Indipendente Pomigliano D’Arco. Un acronimo che racchiude l’amore per i libri dei suoi organizzatori e la possibilità di offrire uno spazio espositivo importante alle case editrici emergenti, in una città che affianca alla vocazione industriale una spiccata vivacità culturale.

Il “Flip 2025” sceglie, come suo tema conduttore, una parola al plurale: “Esplorazioni”. L’etimologia del verbo è incerta. Deriva dal latino e dalla radice del verbo “plorare” che, genericamente, vuol dire “scorrere, correre, andare”. Questi significati generici delineano la vastità del tema e delle implicazioni ma, anche, l’essenza profonda del movimento da cogliere: il capovolgimento della stasi, della fissità provocato dal bisogno di “andare”, a volte scorrendo, altre correndo.

Secondo Carlo Bo, la letteratura “è una strada, e forse la strada più completa per la conoscenza di noi stessi, per la vita della nostra coscienza”. La letteratura come strada tracciata dall’autore, che intende esplorare sé stesso e le sue relazioni con il mondo di fuori. La letteratura come geografia di luoghi, prescelti per condurre l’esplorazione. La letteratura come strada costruita in base a disegni, progetti, cartografie e mappe dell’autore-architetto che guida il viandante con il suo stile. La letteratura come porto di partenza e come porto di arrivo: copertura di distanze, approfondimento di distanze: via per ricucire voci che non comunicano o per strappare il velo di parole falsificate.

Il FLIP 2025 vuol farsi strada per il racconto delle esplorazioni ed esperienza diretta del rinnovarsi dell’Esplorazione. A partire dalla giornata introduttiva del 26 giugno, dedicata agli attraversamenti, l’Esplorazione si snoda in diverse possibili declinazioni del tema: dalla necessità di trovare una rotta (orientarsi), al vedere potenziato (visioni), dall’occasione di doversi trovare una volta di più (reinventarsi) alla capacità di osservare e vivere il nascosto, lo smarrito, l’invisibile (invisibilia), dal coraggio della discesa più interiore, secondo il misterioso frammento democriteo (viaggio in profondità) alle pause consigliate prima di ricominciare (oasi). Gli incontri serali e conclusivi, quest’anno, sono intitolati antipode, col nome assegnati dagli antichi greci agli abitanti di quella terra ipotizzata nell’emisfero australe, diametralmente opposta alla Terra conosciuta: antipode per geografia, per ispirazione, per esperienza di vita. Il programma completo su flipfestival.it.(CFN – Giuseppe Borrone)

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