Il cinema napoletano ai David di Donatello tra luci ed ombre

(CFN) NAPOLI – E’ un bilancio in chiaroscuro per il cinema napoletano ai David di Donatello 2025.
Partiva con i favori del pronostico, e ben 15 nomination, Parthenope, di Paolo Sorrentino. E alla fine nessuna candidatura si è tramutata in premio. Una delusione mitigata dall’affermazione di altri artisti partenopei. A partire da Francesco Di Leva, al suo second David come miglior attore non protagonista del film Familia.
Notevole l’exploit anche del regista vomerese Gianluca Jodice, il suo film in costume Le Déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta si aggiudica 4 premi tecnici: trucco, acconciatura, scenografia e costumi.
In un’edizione al femminile, che ha visto trionfare Vermiglio di Maura Delpero, miglior film e regia, oltre a una serie di altri riconoscimenti, molta gloria anche per la napoletana Valeria Golino, regista della serie L’arte della gioia (uscita in sala come evento, e pertanto candidabile ai David). Tra i premi, quello per la miglior attrice protagonista e per la sceneggiatura non originale (a cui ha collaborato un’altra partenopea, Valia Santella).
Vince il David Giovani, come film più apprezzato dagli spettatori in erba, Napoli – New York, di Gabriele Salvatores, premiato anche per i migliori effetti visivi.
Sul palco della 70^ edizione del più importante premio cinematografico italiano anche Mario Martone, incaricato di consegnare la statuetta al miglior regista esordiente (andata a Gloria!, di Margherita Vicario). Il regista napoletano rappresenterà l’Italia in concorso al prossimo festival di Cannes con il film Fuori, dedicato alla scrittrice Goliarda Sapienza.(CFN – Giuseppe Borrone)