Il Duomo puteolano domenica sarà restituito alla città
(CFN) POZZUOLI – I preparativi fervono in attesa della cerimonia di consacrazione del Duomo del Rione Terra di Pozzuoli. Da giorni maestranze al lavoro per rifinire e pulire anche in vista della presentazione che avverrà domani, alle 11, alla presenza delle Autorità comunali, provinciali e regionali e non è escluso nazionali. Saranno presenti assessori e consiglieri comunali di Pozzuoli, i presidenti della Provincia di Napoli Antonio Pentangelo e della Regione Campania Stefano Caldoro con i relativi consiglieri puteolani, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Si vocifera della possibile presenza del premier Matteo Renzi peraltro molto vicino al sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia la cui venuta è stata più volte rinviata per “improrogabili impegni”.
La cosa avrebbe fondamento anche in considerazione della presenza al Duomo di Enzo Figliolia stamane al Rione Terra per sincerarsi circa l’andamento dei lavori di maquillage in corso e fra questi le prove di musicisti e coristi che eseguiranno le musiche in occasione della Santa Messa pontificale che sarà officiata, secondo il rito romano previsto dal cerimoniale, dal vescovo Gennaro Pascarella.
Sono trascorsi esattamente cinquant’anni da giorno in cui venne abbandonata a causa di un fatale incendio che la distrusse. Domenica sarà riaperta, recuperata e restaurata, e restituiti ai fedeli. Stiamo parlando della Basilica Cattedrale di San Procolo Martire, il Duomo puteolano.
Il Duomo fu eretto in onore di Cesare Augusto intorno al 20 d.c. dall’ingegnere cumano Lucio Cocceio, autore di altre importantissime opere come il Pantheon di Roma, sui resti di un tempio risalente al 194 a.c. a sua volta risalente all’epoca greca e sannita. Più volte distrutto e ricostruito rappresenta, attraverso i numerosissimi interventi di ricostruzione, la storia non solo della città puteolana bensì delle civiltà che in altre duemila anni si sono succedute in Italia che hanno costituito il così detto “mondo antico” e quello moderno.
“I vescovi miei predecessori hanno desiderato e si sono impegnati per poter di nuovo ritornare a celebrare nella Chiesa madre della diocesi. Anch’io in questi dieci anni di presenza a Pozzuoli ho fortemente desiderato di poter celebrare nella Cattedrale. – ha dichiarato il presule e vescovo della Diocesi di Pozzuoli monsignor Gennaro Pascarella – E’ arrivato finalmente il momento, che mi riempie di gioia”, ha spiegato il prelato.”.
Dopo l’incendio del ’64 ed il Bradisismo del ’70, quindi, dopo mezzo secolo di recupero, non senza difficoltà, domenica pomeriggio sarà officiato il rito di benedizione e la Santa Messa pontificale che ridarà alla Cattedrale puteolana l’originaria funzione sacra. Alle 17:30, dalla Parrocchia di Santa Maria delle Grazie, si snoderà la processione che giungerà, appunto, all’interno della Cattedrale sull’antica rocca del Rione Terra.
“Per la Diocesi la Cattedrale è un punto di riferimento simbolico importante – ha ancora detto monsignor Pascarella – già alcune parrocchie stanno organizzando pellegrinaggi alla Cattedrale subito dopo l’apertura dell’11 maggio”.
La riconsegna alla città della Cattedrale, inoltre, rappresenta per la città un segnale importante che guarda al definitivo recupero e utilizzo dell’antica rocca del Rione Terra la cui nuova destinazione sarà quasi esclusivamente di tipo turistico in quanto anch’essa rappresenta con la sua storia plurimillenaria le civiltà, da quella greca e sannitica a quella moderna.
“Cinquant’anni, in cui non si è potuto celebrare in essa, sono tanti – ha ancora dichiarato monsignor Gennaro Pascarella – varie generazioni non conoscono la Cattedrale. Solo persone di una certa età hanno iscritto nella loro memoria lo splendore della Cattedrale barocca e la bellezza delle celebrazioni che vi si svolgevano. Bisogna aiutare le nuove generazioni a riscoprire un luogo, che non è più come quello di prima, ma ha riacquistato una bellezza che era stata nascosta”.
“Quest’evento è per me motivo di immensa gioia – ha dichiarato il sindaco Vincenzo Figliolia – perché, al di là dell’intrinseca e pregnante importanza storico-artistica del Duomo, conosco molto bene la grande sofferenza provata dai miei concittadini e la speranza, mai abbandonata in tutti questi anni, di poter finalmente ripercorrere le stradine dell’antico borgo che fu il primo insediamento urbano, per stringersi in preghiera in un luogo che ha rappresentato per secoli il cuore della città e che tanti ricordi serba tra le sue mura. La riapertura della Cattedrale ci dà, inoltre, la possibilità di accelerare il processo di restituzione alla comunità della sua rocca millenaria, che rappresenta l’identità dei puteolani e sarà un sicuro volano di sviluppo per tutto il territorio“.
Per i puteolani, quindi, rappresenta in parte anche il futuro per le nuove generazioni. Un sogno che, prima o poi, si spera si avveri.(CFN)