La dispersione scolastica raccontata nel film “Criature”
(CFN) NAPOLI – Periferia di Napoli, l’educatore di strada Mimmo Sannino ha fatto della lotta alla dispersione scolastica una missione di vita. Riportare tra i banchi un gruppo di adolescenti difficili, cresciuti in contesti familiari e sociali problematici, è la sua battaglia quotidiana. Combattuta contro tutto e tutti, nella speranza che l’istruzione possa sottrarre quei ragazzi a un destino segnato di criminalità ed emarginazione. Figli di boss, fratelli di spacciatori, ragazze avviate precocemente al lavoro sono la materia prima con cui si confronta, ostacolato e minacciato per la prospettiva diversa che accende negli occhi di bambini ai quali vorrebbe garantire almeno la licenza media. Tollerato a stento dai funzionari dei servizi sociali, che burocraticamente vorrebbero chiudere la pratica spedendo i ragazzi in case-famiglia. Unica alleata Anna, una giovane funzionaria con cui coltiva una relazione sentimentale segreta.
È romana e francese d’adozione la regista, Cécile Allegra, ma è interamente partenopeo il cuore di Criature, un film che, come tante volte in passato, accende i riflettori sul disagio dei minori a rischio, vittime incolpevoli di un sistema che lascia poco spazio alle decisioni individuali. Solo la buona volontà di Sannino, deciso a non arrendersi, tiene aperto uno spiraglio di salvezza. Salire, fuor di metafora, sul carro della legalità e dell’onestà per ribellarsi al dilagante degrado morale.
Ricorre al gioco e ai numeri circensi Sannino per motivare i suoi ragazzi, coinvolgendoli in un emozionante spettacolo di strada al Borgo Marinari. Sbeffeggiato come pagliaccio, l’operatore alimenta i sogni di Bruno, che pratica di nascosto il parkour, e di Ciro, che soffre per la mancanza del padre e vede in lui il solo riferimento adulto di cui si può fidare. Con straordinaria generosità ed empatia, Marco D’Amore interpreta il coraggioso protagonista, affiancato da Marianna Fontana e da un gruppo di bravissimi attori in erba. Tra questi Maria Esposito, star di Mare fuori, e Antonio Guerra, lo scugnizzo emigrante di Napoli – New York di Salvatores.
Il crudo realismo della storia viene stemperato dai toni da favola della narrazione, grazie all’attività ludica praticata in sostituzione della didattica tradizionale. Esercizi sui trampoli, letture del Barone rampante di Calvino, tentativi di evadere dal grigiore e trovare nella fantasia il sostegno per prendere il volo. Tra impianto documentaristico e melodramma, atmosfere magiche e bruschi ritorni alla realtà, il film valorizza l’impegno di Sannino, figura ispirata all’educatore di Barra Giovanni Savino. Perorando, inevitabilmente, la causa di un sistema didattico alternativo al rigido protocollo e l’importanza di singoli e associazioni per sopperire all’assenza dello Stato.(CFN – Giuseppe Borrone)