Licola, disastro ambientale scongiurato ma restano a rischio allagamento terreni e case
(CFN) POZZUOLI – E’ stata una giornata di “presidio” quella di ieri a Licola presso l’impianto di pompaggio che dovrebbe ripulire le acque provenienti dai canali dei Regi Lagni per convogliarle pulite a mare.
L’allarme lanciato dagli abitanti della zona in mattinata che si erano visti allagare terre, giardini ed anche qualche abitazione a causa del rigonfiamento dei canali stracolmi di acqua provenienti che servono ben 99 paesi.
Un’opera realizzata dal 1610 al 1616, in solo 16 anni, da Pedro Fernández de Castro che ha per anni degnamente svolto il drenaggio dei terreni, una volta agricoli, dell’intera area fra Napoli e Caserta ma oggi, nell’abbandono più totale, non riesce a sopperire ai più piccoli eventi meteorici.
In serata, poi, l’intervento di Vigili del Fuoco, rappresentanti della Prefettura, della Regione, i Carabinieri e del sindaco di Pozzuoli Vincenzo Figliolia che, aperti i cancelli dell’idrovora di Licola gestita dal Consorzio Generale di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno, hanno riattivato le pompe e consentito il lento deflusso delle acque a mare.
Una intervento risolutore ma provvisorio visto che i lavoratori degli impianti sono in agitazione e “riuniti in assemblea a tempo indeterminato” dal 10 febbraio scorso perché senza stipendio.
Disastro ambientale scongiurato ma restano comunque i rischi di allagamento per terreni ed abitazioni nella zona di Licola Borgo.
Aldilà dell’intervento adesso si attende un provvedimento che consenta la risoluzione della vertenza ma, sopra tutto, anche interventi strutturali di impianti e canali che da anni sono maltenuti.(CFN)