Pozzuoli, nasce l’osservatorio per la pesca e l’acquacoltura

Barca da pesca(CFN) Pozzuoli – Nasce l’Osservatorio della Pesca e dell’Acquacoltura per facilitare gli operatori e le associazioni di categoria che operano nel settore della pesca. Uno strumento per confrontare, programmare, promuovere lo sviluppo finalizzato alla creazione di nuova occupazione ma anche per accedere ai finanziamenti. E’ questa la finalità con la quale l’amministrazione ha ritenuto “costituire uno strumento di coordinamento fra i diversi operatori del settore in modo da favorire la diversificazione e razionalizzazione delle attività, la valorizzazione del prodotto, l’accorciamento della filiera, l’adeguamento alla evoluzione normativa, l’aggregazione e l’internazionalizzazione delle imprese”
Componenti dell’Osservatorio il sindaco o un suo delegato, il presidente della commissione consiliare competente, il dirigente del Servizio Economico e Attività Produttive, un rappresentante locale delle associazioni di categoria Federcoopesca, Agci, Lega Pesca, Federpesca, un rappresentante delle organizzazioni sindacali del settore pesca presenti sul territorio e due rappresentanti dei presidenti delle cooperative di pesca.
“Noi riteniamo che la risorsa mare sia una delle forze trainanti dell’economia puteolana – ha dichiarato l’assessore alle Attività Produttive Carlo Morra – Con l’istituzione di questo organismo abbiamo voluto colmare un vuoto e metterci al passo coi tempi, anche rispetto ad altre realtà italiane più organizzate. Oltretutto occorre tenere presente che negli ultimi tempi stiamo assistendo ad un ricambio generazionale nella marineria di Pozzuoli, molti giovani si sono avvicinati investendo anche del proprio in nuove attrezzature. Il fine dell’Osservatorio è di migliorare quello che è sempre stato un settore di eccellenza del nostro territorio, rivalutando un’antica tradizione e guardando al futuro, cercando anche di dare un impulso all’occupazione e dando più consapevolezza e forza agli operatori. Spesso per esempio non si è potuti partecipare ai bandi del Ministero della Pesca e delle Politiche Agricole o a quelli europei perché non c’era organizzazione o informazione. Questo non dovrà più accadere.”.(CFN)