Strage di genere femminile plurale in scena al La Perla di Bagnoli
(CFN) POZZUOLI – Lontano dalla giornata celebrativa ritorna il tema della violenza sulle donne. Un fenomeno latente che non può essere derubricato a mera ricorrenza, che ci investe negli ambiti più diversi e che, spesso, anche quotidianamente, ci sfiora senza che ce ne accorgiamo. La giovane autrice e regista teatrale puteolana, Angela Cicala, tocca il delicato argomento con una visione multipla sul tema: dieci diverse visioni rappresentative della cultura del disprezzo verso la femminilità e di quell’amore apparente che nasconde la violenza.
Un atto teatrale unico che parte da un omaggio a Dacia Maraini e all’arte del leggere definita come l’occasione per attraversare esistenze… calzando altre scarpe, annusando altri odori. I libri come luoghi dell’incontro, opportunità di scambio e di movimento di idee, progetti e opinioni diverse. Tanti gli incroci, lungo la strada, con storie vere di donnesenzadiritti: i racconti di vita delle donne recluse; i versi di poetesse arabe contemporanee; i reportage di Medici senza Frontiere in quei paesi, regni indiscussi dei maschi; gli atti dei processi alle donne da parte del Tribunale dell’Inquisizione; i casi di assassinii quotidiani sulle pagine dei giornali. Non ci sono personaggi nello spettacolo, solo interpreti di una voce unica, di genere femminile plurale, quella incapace di urlare, quella inascoltata, quella che ha preso coscienza e comincia a parlare, quella che invece si nasconde, mente a se stessa, agli altri, si rassegna per vergogna o si convince di colpe inesistenti. Ma c’è anche la voce di genere maschile plurale, quella che non sa ascoltare, che scarica frustrazioni e fallimenti, che scambia l’amore per il possesso, che gioca a fare l’orco e sceglie la forza delle mani; quella che, invece, per intelligenza si distingue ed è capace di abbracciare ed entrare nella pelle delle donne per coglierne i colori.
Solo allora inizierà la costruzione della cittàideale dove in piazza scarperojos saranno ricalzate dalle donne (omaggio ad Elina Chauvet) e dove l’amore sarà perdono.
“Strage di genere femminile plurale, storie di orchi e di principesse sole” è questo il titolo dell’ atto unico della giovane autrice e regista teatrale puteolana Angela Cicala che andrà in scena al Teatro “La Perla” di Bagnoli il prossimo mercoledì 29 aprile. Dieci scene per raccontare tutto questo, per cercare una spiegazione, per capire il senso di così tante morti violente. Non una commemorazione, allora, né una celebrazione delle donne, tantomeno un processo sommario e banale agli uomini.
Alla sceneggiatrice, Angela Cicala, abbiamo chiesto: da dove è nata l’idea di questa sceneggiatura?
“Il privilegio di insegnare nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli da venti anni mi ha permesso di contattare, senza filtri e mediazioni, un infinito femminile e scoprirlo problematico, escluso e recluso prima ancora di girare la chiave nei cancelli. In fondo, una buona parte delle donne è ancora invisibile perché prigioniera dell’ignoranza, dello strapotere maschile o del pregiudizio ancestrale che pesa sulle spalle e schiaccia l’autonomia, il libero pensare, la dignità e il rispetto.”.
E’ così per ogni società “chiusa”?
“E mi vengono in mente quelle del Pakistan, Guatemala, Afghanistan, India che non sono Paesi per donne, se non per quelle violate, quotidianamente discriminate e ingiustificatamente umiliate e mutilate. Là dove le donne non possono stringere la mano ad un uomo, le bambine mangiano gli avanzi dei fratelli e gli uomini violenti rimangono impuniti. Mi vengono in mente le insospettabili finestre di appartamenti perbene dietro le quali sopportare amori prepotenti, attenzioni moleste, sudditanze psicologiche. Solitudini. Mi viene in mente la fatica delle donne di costruirsi una Storia, dimenticando l’offesa di essere state streghe, monache di clausura forzata, eroine sottovalutate; una Storia che pregiudizialmente le ha esaltate e recluse nel ruolo di madri e mogli. In un mondo di uomini. Acquisire un’identità di genere e la consapevolezza di essere e di potere essere diventa una necessità, un’urgenza per le donne di ogni angolo della Terra. Prendersene “cura” significa rafforzare la famiglia, la rete sociale e preservare, quindi, una speranza di Futuro. In nome non della parità, ma della differenza.”.
La Compagnia teatroAperto porterà in scena lo spettacolo mercoledì 29 aprile alle 20:30 al Teatro La Perla di Napoli. Con a con la regia di Angela Cicala e Salvatore Di Fraia in scena anche Enza Buono, Melissa e Palmira Butto, Raffaele Rivelli, Gino Saccardi, Pierantonio Savo Valente, Angela Borrone, Chiara Maresca, Alice Monti. Musiche a cura di Riccardo Antonioli e Eugenio Fabiani. Le rappresentazioni artistiche saranno a cura del maestro Vincenzo Aulitto.(CFN)
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