Vetrine, il Consiglio decide per l’abbattimento

Vetrine, il Consiglio decide per l’abbattimento

(CFN) POZZUOLI – Saranno abbattute nei prossimi sei mesi le vetrine dei negozi del centro storico di Pozzuoli che risultano fuori legge a seguito di una sentenza che sarebbe dovuta esser stata applicata già un anno e mezzo fa: il 18 marzo 2013. A deciderlo è stato il Consiglio Comunale che a maggioranza ha votato il punto n. 4 all’ordine del giorno che prevedeva l’approvazione del “Piano delle vetrine. Programma di riqualificazione urbanistica. Regolamento vetrine per attività terziarie. Delibera di G.M. n. 98 del 6/08/2014”.
Non è stata servita la manifestazione di dissenso, pacifica, dei commercianti capitanati dai responsabili delle associazioni di categoria inscenata nei confronti di sindaco e consiglieri prima e durante lo svolgimento dei lavori del consiglio comunale.
Per Enzo Addati, presidente di Confcommercio Pozzuoli, “Il Piano in approvazione è stato da noi parzialmente condiviso. Avevamo richiesto di partecipare alla Commissioni per proporre all’ordine del giorno e poi nello stralcio, le nostre esigenze e motivazioni. Questo Piano è stato preso troppo alla leggera“.
Per Lello Buono di Confesercenti “Una delle nostre richieste era quelle di avere delle vetrine gettate in quanto ci sono diverse attività che non ne possono fare a meno. Poi avevamo chiesto dei tempi di almeno 12 mesi poi abbiamo saputo che invece erano solo di 6 mesi. E poi c’è il lato economico. Avremmo voluto capire in che modo, insieme all’Amministrazione, si poteva andare incontro ai commercianti che non avevano le possibilità effettive di togliere le vetrine“.
Per Antonio Lamagna di Casartigiani “E’ un momento decisamente pessimo dal punto di vista economico sia a livello nazionale che locale. In città abbiamo i lavori che ci limitano, L’Amministrazione non ci agevola perché continuano a mancare i parcheggi. La città è divisa in due: di giorno ci sono controlli a più non posso di notte caos totale e parcheggiatori abusivi“.
Per Aldo Marcellini di Unimpresa “Non siamo in grado di provvedere in 6 mesi agli adempimenti imposti dal ‘Piano’. Noi avevamo chiesto di prolungare fino a 24 mesi i tempi di adeguamento soprattutto in considerazione di questo momento di forte crisi. Poi avevamo richiesto agevolazioni con una adeguata fiscalità o con un credito agevolato ma tutto questo non è stato preso in considerazione. Senza queste agevolazioni difficilmente riusciremo ad affrontare gli adeguamenti – ed ancora – La riqualificazione non può ricadere solo sulle nostre spalle“.
Il Sindaco Figliolia, dopo il voto di approvazione che ha avuto anche un ampio dibattito fra i consiglieri presenti i quali, nella sostanza, andavano tutti nella direzione di una “giustificazione” ad un voto favorevole che stavano per dare, è stata scelta obbligata e non era più rinviabile in quanto, dichiara Figliolia “pendeva un provvedimento amministrativo e penale sulle spalle di chi governa la città. Abbiamo pazientato assumendo su di noi le responsabilità del caso. Tutto mi sarei aspettato – ha detto il sindaco – che dopo più un anno e mezzo di concertazione oggi si arrivasse ad una manifestazione senza un minimo di considerazione, di rispetto, di impegno, di lavoro e disponibilità che abbiamo dato“.
Parole pesanti quelle del sindaco che inchiodano le Associazioni di categoria alle proprie responsabilità e che potrebbero creare un solco più ampio fra Amministrazione e Commercianti ma anche un possibile riavvicinamento visto che il futuro riserva tematiche anche più gravose rispetto a quella delle “vetrine”. Tematiche che coinvolgono l’intera città impegnata in un rilancio epocale.(CFN)

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