Via Montegrillo sarà riaperta a fine febbraio
(CFN) BACOLI – Via Montegrillo, la strada che collega il comune di Bacoli a quello di Pozzuoli riaprirà entro la fine di febbraio. A renderlo noto è lo stesso comune che ha annunciato la pianificazione degli interventi necessari. L’importante arteria, che consenta ai cittadini del comune flegreo di transitare per poter andare a Pozzuoli, Napoli o imboccare la Tangenziale fu chiusa il 22 gennaio scorso a causa di una frana caduta dal costone sovrastante.
Venerdì scorso i tecnici della Provincia di Napoli, della Soprintendenza ai Beni Archeologici di Napoli e quelli del Comune di Bacoli hanno fatto un sopralluogo definendo le modalità ed i tempi d’intervento.
“Due saranno le fasi d’intervento – rende noto il sindaco di Bacoli Ermanno Schiano – riguarderanno il consolidamento della parte interessata al crollo, con il montaggio di una rete protettiva sul costone interno; e la verifica dello stato dei resti romani presenti sulla facciata, pertinenti ad una villa tardorepubblicana, situati al di sopra della rete attualmente esistente, con eventuale montaggio di una ‘camicia protettiva’. In questo caso, gli interventi saranno condotti da rocciatori esperti che dovranno evidenziare l’integrità delle emergenze archeologiche. I lavori – prosegue Schiano – saranno realizzati dalla Provincia di Napoli che ha messo in atto una procedura di somma urgenza. I tempi per la realizzazione dei lavori di messa in sicurezza, con la conseguente riapertura del tratto di strada, sono stati stimati in un mese come tempo massimo a partire da oggi, secondo quanto comunicatomi dall’amministrazione provinciale.”.
A differenza di altri casi sembra che questa volta gli uffici degli Enti preposti siano riusciti a dialogare costruttivamente. Ma questo non sempre accade.
La collina che sovrasta via Montegrillo più volte negli anni passati, l’ultima volta nel 2011, è stata oggetto di interventi anche importanti che tennero la strada chiusa per mesi o parzialmente chiusa per anni. Adesso bisognerebbe chiedersi come mai gli interventi vengono “ripetuti” e come mai tra i tecnici non ci sia un geologo per capire il reale stato di salute del costone che nello specchio d’acqua sottostante Punta Epitaffio custodisce ciò che rimane di una antica villa romana.(CFN)