Virtus Pozzuoli, Sasà Errico: “riempite il palazzetto anche di giorno perché lo sport è una cosa fondamentale nella vita”
(CFS) POZZUOLI – Conferma importantissima per la Virtus Basket Pozzuoli quella del capitano Salvatore Francesco Errico che arriva, così, alla sua settima stagione consecutiva con la maglia della sua città. Ala forte classe ’90, Errico quest’anno sarà un pilastro fondamentale per le aquile puteolane, un giocatore di altissimo livello, di grande esperienza e di estrema correttezza sia in campo che fuori. Il suo curriculum parla da solo, numeri notevoli che non potevano non portare alla sua riconferma, partendo da lontano si inizia proprio con la serie B con la Dicearchia Pozzuoli nell’anno 2010/2011 quando, a soli 21 anni, Salvatore mostra già una grande personalità classificandosi tra i migliori marcatori. Dopo un anno in serie C a Monte di Procida, torna a Pozzuoli, sempre in C, iniziando il percorso che lo lega alla sua Virtus, stiamo parlando della stagione 2012/2013, quella d’oro per lui, chiusa come miglior marcatore a quota 556 punti, con una media di oltre 20 punti a partita. Punteggi sempre altissimi per lui, sempre tanto cuore in campo, tanto spirito di sacrificio e sempre tanta voglia e capacità di far gruppo, qualità che lo hanno portato, lo scorso anno, ad avere il titolo di capitano, scelta fortunata dato l’ottimo esito della stagione che lo ha visto tra i maggiori artefici della promozione in B con 484 punti realizzati. Numeri e determinazione, quelli del capitano, che non fanno che sperare più che bene per la stagione 2018/2019, un giocatore che potrà dare e darà sicuramente tanto, tutto, per la Virtus Pozzuoli facendo provare le emozioni che solo chi gioca con la maglia flegrea da tanto e ha tanto cercato la promozione in B, può regalare al pubblico.
L’intervista.
Capitano della Virtus Pozzuoli che lo scorso anno ha condotto la squadra alla vittoria del campionato, una vittoria tanto cercata e tanto sognata, descrivici un po’ il campionato passato, qual è stata la carta vincente e soprattutto le sensazioni della vittoria.
“Siamo partiti con un buon roster, ma, probabilmente, nessuno ci avrebbe dato per vincitori, onestamente neanche io, abbiamo avuto, negli altri anni, squadre ben più attrezzate. Poi abbiamo fatto un ottimo girone di andata, se non sbaglio con 14 vittorie di fila, questo ci ha portato a crederci, in più, poi, arrivò l’innesto di David Lončarević che sicuramente ci diede più profondità sia in campo che in panchina perché, chiaramente, dava molte più possibilità di variare i quintetti, di potersi presentare in modo diverso sia offensivamente che difensivamente. Poi ce la siamo giocata fino alla fine e, onestamente, arrivati al 9 e 10 giugno la sensazione era che qualcosa di buono arrivasse”.
Settima stagione consecutiva con la maglia della tua città, ancora una volta nella veste di capitano, ma questa volta in serie B, traguardo o punto di partenza per te?
“Sento moltissimo questa serie B perché l’ho raggiunta sul campo ed è una bella sfida da affrontare, si trovano parecchi stimoli anche perché se non avessimo vinto il campionato probabilmente sarebbero cominciati a calare. Siamo stati per molti anni al vertice di un campionato di medio-basso livello e giocarci ancora probabilmente non avrebbe fatto trovare le giuste motivazioni. Questa, invece, è una grossa sfida e siamo pronti ad affrontarla; è sicuramente faticosa, sia dal punto di vista mentale che fisico, però siamo qui, ci divertiamo e facciamo la cosa che ci piace, poi il tempo passerà tranquillamente”.
Primi allenamenti per la nuova Virtus Pozzuoli, primi test con le amichevoli, da capitano, presentaci la squadra e qual è il tuo parere sulla nuova formazione, quali gli aspetti migliori, quali quelli da migliorare?
“Siamo giovani, siamo giovani e inesperti, siamo solo in 4 ad aver già giocato in questa categoria, il resto è composto da tutti esordienti e questo la dice lunga. Gli stessi Mario Caresta e Nicola Longobardi, che comunque sono stati perni fondamentali della stagione scorsa, hanno sicuramente molto da apprendere, non tanto da me, dato che ormai mi hanno già ampiamente raggiunto e superato, ma dagli altri ragazzi molto più esperti di me e molto più abituati a questi palcoscenici. I tre ragazzi che sono arrivati si sono messi subito in gioco e, da questo punto di vista, l’inserimento è stato molto semplice, chiaramente siamo corti in panchina, abbiamo da inserire anche Mehemedoviq e Denadic nelle rotazioni perché ci servono come il pane, e, probabilmente, tutti quanti dobbiamo dare qualcosa in più per sopperire a delle mancanze tecniche e fisiche che oggettivamente abbiamo rispetto al campionato”.
Quest’anno sei chiamato a compiere un’impresa: oltre al tuo ruolo di ala, infatti, dovrai, insieme a Matteo Bini, svolgere anche quello di centro affiancando ed aiutando i più giovani, quale consiglio ti senti di dare loro?
“Voglia, di avere tanta voglia, tanta voglia di mettersi in gioco. Di avere concentrazione e, in generale, di allenarsi con il sorriso sulla faccia, ma anche con tanta, tanta dedizione, convinzione e concentrazione”.
Quali gli obiettivi di quest’anno della società e, se c’è, quale traguardo personale vorresti raggiungere?
“Personalmente non ho nessun traguardo anche perché, facendo uno sport di squadra, sarebbe stupido averli. L’obiettivo è sicuramente salvarci, probabilmente la formula non ci premia: ci sono 13 retrocessioni in 4 gironi, quindi sarà piuttosto difficile farlo e non ci nascondiamo dietro ad un dito. Certo il top sarebbe salvarci evitando i play out, al momento c’è tanto da lavorare, quindi lavoriamo in palestra e basta, poi vedremo un po’ che frutti raccoglieremo”.
Dicevamo prima che indossi la maglia della tua città, una città con un pubblico che lo scorso anno, nei momenti importanti, ha fatto sentire la sua presenza, cosa che adesso sarà ancora più importante e allora da puteolano e da capitano un appello al pubblico affinché riempia le gradinate del PalaErrico?
“Riempite le gradinate, riempite il palazzetto anche di giorno perché lo sport è una cosa fondamentale nella vita, è uno stimolo di crescita, è condivisione, è tante cose che, probabilmente, in quest’era, si stanno perdendo. In più diciamo che ci si diverte, tendenzialmente, a vedere una partita di basket, non è mai finita una partita di basket 0-0, quindi, da questo punto di vista, sicuramente mi sento di dire che non vi annoierete e, dall’altra parte, noi faremo il possibile per avvicinarvi, magari con qualche vittoria in più”.(CFS – Martina Costantino)