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I Campi Flegrei come la caldera del Krafla in Islanda

I Campi Flegrei come la caldera del Krafla in Islanda

(CFN) POZZUOLI – L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia italiano ha esportato in Islanda un progetto molto simile al Deep Drilling Project avviato nei Campi Flegrei. Il progetto Krafla Magma Drilling Project, così si chiama, attraverso delle trivellazioni campionerà il magma profondo del vulcano islandese che presenta molte analogie con la caldera flegrea.
Vulcanologi e ingegneri italiani faranno parte team internazionale che cercherà di studiare l’infrastruttura della crosta terrestre e della camera magmatica nelle profondità del vulcano islandese. In questo modo sarà possibile monitorare costantemente ogni movimento per trarne dati utili ad una elaborazione utile per costituire un modello applicabile anche in ambiti simili come, appunto, i Campi Flegrei.
Nel corso delle attività di preparazione una società partner del progetto, la Landsvirkjun Power Co., ha svolto delle prime analisi sui fluidi presenti ritenendoli utili allo sfruttamento geotermale. Nel frattempo i ricercatori italiani dell’ INGV hanno condotto esperimenti e misure geofisiche e geochimiche per conoscere lo stato del vulcano Krafla in attesa delle operazioni di perforazione previste per l’estate 2016.
Il gruppo di ricerca ha come obbiettivo quello di ottenere informazioni dirette sulle caratteristiche del magma in previsione di una eruzione, potendo così testare decenni di modelli teorici e speculazioni sullo stato dei magmi in profondità. Lo studio permetterà una comprensione avanzata delle condizioni che preludono una eruzione vulcanica e una valutazione della possibilità di estrarre energia in condizioni di sicurezza presso vulcani simili. Proprio come si sta cercando di fare con il progetto Deep Drilling nei Campi Flegrei.
Il progetto islandese sarà finanziato dall’International Continental Drilling Program, lo stesso che ha studiato la faglia di San Andreas, in California, e che attualmente collabora con l’INGV per lo studio di perforazione scientifica ai Campi Flegrei.
Le analogie fra i due territori, quello islandese e quello flegreo, sono tante.
Il vulcano Krafla è costituito da una caldera, ovvero un’ampia area del diametro di circa 10 km sprofondata in seguito al verificarsi di eruzioni che hanno rapidamente svuotato camere magmatiche superficiali, indebolendo l’assetto strutturale del sistema e causandone il collasso gravitativo. Dal 1975 al 1984 il vulcano è stato sede di una intensa attività eruttiva, caratterizzata dall’emissione di abbondanti colate di lava, inizialmente lungo sistemi di fratture e successivamente da aree specifiche sulle quali sono andati formandosi coni di scorie. Oggi il vulcano presenta notevoli analogie con la caldera dei Campi Flegrei.
Quindi, in entrambi i casi si tratta di due caldere molto simili fra di loro, ad eccezione della densità abitativa, che hanno un abbondante circolazione di fluidi idrotermali soggetti a intrusioni di magmi che formano sacche a pochi chilometri di profondità: intorno a 2 km per il Krafla, intorno a 3-4 km per i Campi Flegrei.(CFN)