(CFN) POZZUOLI – Poco dopo le 7 del mattino tre scosse scuotono i Campi Flegrei dando la sveglia domenicale.

La prima, decisamente modesta, alle 7:41 di 0.7 (±0.3) con ipocentro a 1,4 km nella Solfatara, la seconda, alle 8:17 di magnitudo 1.6 (±0.3) con ipocentro a 2,5 km in zona Pisciarelli, la terza, decisamente più forte delle altre, alle 8:44 di magnitudo 3.6 (±0.3) con ipocentro a 2,6 km sulla costa a via Fasano altezza ex Sofer

La seconda è stata nettamente percepita, non solo a Bacoli, a Monteruscello, a Quarto ed a Fuorigrotta, ma anche dagli abitanti dei piani alti del Vomero.

Nei giorni scorsi, sulla rivista Nature il fenomeno dei Campi Flegrei è stato catalogato come in un passaggio da una fase elastica a una inelastica, ossia con possibili fratturazioni.

“Lo studio – ha dichiarato Stefano Carlino dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv all’Ansa – evidenza che, nonostante il livello del suolo raggiunto oggi sia superiore di oltre 10 centimetri a quello raggiunto durante la crisi bradisismica del 1984, la deformazione inelastica sta avvenendo con un livello di sforzo inferiore rispetto al 1984. Questo risultato suggerisce che, nel corso degli episodi di sollevamento della caldera dei decenni passati si sono progressivamente prodotte modifiche dello stato fisico della crosta.”.

Dal gennaio 2022 ad oggi l’innalzamento è stato di circa 20 cm mentre dal gennaio 2011 ad oggi di 103,5 cm, poco più di un metro.

A testimoniarlo il livello del mare all’interno della Darsena di Pozzuoli che vede oramai le barche pressoché a secco.(CFN)