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Bradisismo, il suolo continua a deformarsi secondo Di Vito
Bradisismo - localizzazione della scossa del 27 aprile 2024 ore 5,44

Bradisismo, il suolo continua a deformarsi secondo Di Vito

(CFN) POZZUOLI – Risale giusto a ieri un nostro articolo con il quale cercavamo di descrivere le dinamiche di quanto sta avvenendo nei Campi Flegrei riportando le dichiarazioni dei ricercatori che hanno condotto qualche tempo fa un attento studio del fenomeno.
Ebbene, probabilmente le dichiarazioni rilasciate stamane, dopo la scossa di 3.9 delle ore 5:44 possono rappresentarne il sunto. “Il suolo, comunque, continua a deformarsi. – dichiara il direttore dell’Osservatorio Vesuviano Mauro Antonio Di Vito – Evidentemente nel golfo si sono create le condizioni per la frattura che ha generato il sisma di magnitudo 3.9.”.
Alle 8:18, poi, tra le altre scosse minori, un altro evento significativo di magnitudo 2.0 con ipocentro a 2,5 Km a Dazio.

Mauro Antonio Di Vito direttore dell’Osservatorio Vesuviano

In mattinata il direttore dell’Osservatorio Mauro Di Vito si è recato presso il COC di Bacoli, comune dove si è maggiormente avvertita la scossa e dove si è verificata la caduta di qualche calcinaccio dai cornicioni dei palazzi.

Non c’è molto da aggiungere ma ci sarebbe molto da fare in termini di prevenzione e protezione da parte degli Enti che gestiscono le emergenze. I cittadini, seppur abbastanza abituati al fenomeno, continuano a chedersi se la propria casa è nelle condizioni di sopportare continue sollecitazioni e, nel caso di emergenza, dove spostarsi per un eventuale allontanamento.
Certo, più volte sono state ribadite verbalmente le modalità diffuse anche dagli organi di stampa ma, come si dice, “carta canta!”. Le famiglie non hanno la necessaria documentazione come piantine e modalità di comportamento appiccicate dietro l’uscio di casa per l’uso immediato in momento di panico. I ragazzi, sempre avanti tecnologicamente, non hanno le necessarie informazioni, magari recepite ed assimilate a scuola, per essere motore trainante e non un problema da gestire per la famiglia. Inoltre, le persone più avanti con gli anni che hanno autonomia limitata: come fare a gestirli e come continuare a dare loro l’assistenza prevista.
E’ di tutta evidenza che, rispetto ai Piani di Emergenza in essere, c’è ancora molto da lavorare.
el direttore dell'(CFN)