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Il Real Casino di Licola Borgo sarà presto recuperato dai Trinchillo
Real Casino Borbonico di Licola Borgo

Il Real Casino di Licola Borgo sarà presto recuperato dai Trinchillo

(CFN) POZZUOLI – Dopo anni di abbandono Il Real Casino di Licola, fatto costruire da re Ferdinando IV per le sue battute di caccia e pesca, sarà recuperato dalla famiglia Trinchillo.
Ad annunciarlo è Salvatore Trinchillo, erede del capostipite e titolare dell’allora distributore di carburanti di Licola Borgo e di una ditta di autobus per trasporti pubblici attiva negli anni ‘50/’60.

Real Casino Borbonico di Licola Borgo

Il Real Casino di Caccia di Licola, fatto realizzare nel ‘700 dal re per le sue battute ti caccia, è una costruzione in tufo semplice e massiccia, di una colombaia che spicca con il suo torrione in fondo al cortile illuminato da un antico lampione, una chiesetta dove sono ancora visibili i simboli della famiglia reale, e di un edificio che ospitava la servitù, con i ganci originali utilizzati per legare i cavalli e sul davanti anche una bella fontana in ferro. I grandi giardini che arrivavano fino al mare conservano ancora le alte palme dai ciuffi cascanti, secolari e imponenti. Esistevano anche delle strutture per la macerazione della canapa e del lino, ed è certo che per sanificare la zona siano stati abbattuti resti di necropoli e strade con marciapiedi di epoca romana, probabilmente parti dell’antica strada Domiziana. Un anfiteatro della stessa epoca, non ancora esattamente localizzato, sembra che sia ancora celato da detriti e dalla vegetazione, cresciuta nell’area dalla forma allungata prima occupata dal lago nato alla morte di Nerone. Nella riserva di caccia di Licola, vivevano numerosi cinghiali, daini, lepri, volpi, tassi, istrici e martore, era fra le preferite dei sovrani borbonici. Francesco I, nipote di Ferdinando IV, la fece recintare nel 1826 con un muro, fossati, argini e palizzate. Con il decreto reale dell’aprile 1836 la riserva di caccia di Licola fu frazionata e data in eredità ai principi secondogeniti, ma con rescritto reale del 1845, Ferdinando II non solo la ricostituì, ma decise di ampliarla ai limitrofi laghi, boschi e pantani demaniali, ripristinando anche il “miglio di rispetto” che estendeva appunto per un raggio di un miglio di distanza dalla riserva il divieto assoluto di caccia.

Oggi, il Real Casino di caccia di Licola, è di proprietà della Regione Campania, che dopo una manifestazione di interesse effettuata nel 2022, ha pubblicato nel 2023 un bando pubblico per la locazione del Sito. Ad aggiudicarsi il bando una società della famiglia Trinchillo, ai cui vertici c’è Salvatore Trinchillo titolare della società Varca D’Oro Group, proponendo un progetto di riqualificazione del valore di 2,5 milioni di euro che prevede una la conversione del sito in una struttura turistico alberghiera con saloni per wedding e convegni, ristoranti ed enoteche a km 0 ed un museo della bonifica.(CFN)