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Basket: coach Gentile della Virtus perplesso sulla ripresa del campionato
Coach Mariano Gentile della Virtus Pozzuoli

Basket: coach Gentile della Virtus perplesso sulla ripresa del campionato

(CFS) POZZUOLI – Continua ad essere sospesa l’attività agonistica della Virtus Pozzuoli in un clima in cui la possibile ripresa della stagione sembra essere idea sempre più remota, molte le società che hanno chiesto di interrompere il campionato, ma, a tale proposito non c’è stata ancora una decisione ufficiale. Intanto, anche il mondo del basket è disorientato, si attende una decisione, si cercano tutele, si spera ogni giorno che tutto possa tornare alla normalità il prima possibile, quella normalità che ci è stata sottratta inaspettatamente e che ci ha lasciato in bilico, che ha messo in stand by la nostra quotidianità.

Per comprendere meglio come la Virtus Bava Pozzuoli si sta muovendo al tempo del Coronavirus abbiamo ascoltato le parole di coach Mariano Gentile in un’intervista diversa dal solito e che avremmo tanto desiderato non fosse stata necessaria. Quanto alla squadra, come sta accadendo anche  per molte altre società, la Virtus Pozzuoli ha lasciato libertà agli atleti di far rientro presso le proprie famiglie, visto che non sembra possibile una ripresa in tempi brevi: “Abbiamo lasciato ai nostri ragazzi la libertà di tornare a casa. La maggior parte di loro è rimasta a Pozzuoli, magari perché atleti come Savoldelli (Bergamo), Picarelli e Balic (Milano) si sentono più sicuri qui. Non nascondo che quando ho saputo che Marchini e Lurini avevano fatto la scelta di andare via, mi sono incredibilmente dispiaciuto, è triste lasciare andare via delle persone con cui hai condiviso tante cose senza salutarli di persona, ringraziarli, abbracciarli. La speranza di noi tutti è che tutto torni presto alla normalità, che tutto il mondo torni presto alla normalità”.

Pesanti le conseguenze dell’epidemia in ogni ambito, anche nello sport sotto vari punti di vista, sulle nostre vite, continua Gentile: “Le conseguenze di questa pandemia sono disastrose su tutto: in termini di vite umane perse, sull’economia, sull’istruzione e anche sullo sport. Penso innanzitutto alle tante persone che non ce l’hanno fatta, ad un Nord Italia che conta centinaia di morti ogni giorno, a chi lavora per salvare vite. In questo momento le conseguenze sulla pallacanestro e sullo sport in genere sono devastanti, ma, forse, non di primaria importanza. Lo sport è una sana conseguenza di una vita normale spensierata e che ha bisogno di spettacolo, lo sport dipende da una situazione economica solida che non c’è più e che forse stenterà a tornare come prima”.

In tema di una possibile ripresa del campionato, invece, il tecnico puteolano si è mostrato molto scettico, tenendo conto dell’evolversi dell’emergenza sanitaria che non sembra prospettare tempi brevi di risoluzione: “Penso che, con la situazione attuale, la ripresa del campionato sia una cosa irrealizzabile, i tempi per ritornare alla normalità mi sembrano sempre più lontani. In ogni caso, anche se ci fosse il tempo per terminare il campionato, ma ne dubito, ci dovrebbe essere prima un periodo di preparazione. Credo, comunque, che non sia questo l’aspetto principale. Che si fermino i contagi, i morti, che riprenda l’economia, la scuola e, soprattutto, che finisca la paura di tutti noi, questo è quello che mi auguro ora”. (CFS – Martina Costantino)

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