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DL “Terra dei Fuochi”, i terreni inquinati saranno inibiti alla coltivazione

Terra dei fuochi 3(CFN) Roma – Approvato stamane dal Consiglio dei Ministri il Decreto Legge sulla Terra dei Fuochi. Con questo provvedimento viene introdotto nell’ordinamento italiano il reato di “combustione dei rifiuti”. E’ inoltre stabilita la perimetrazione delle aree agricole interessate ed una attenta e completa mappatura dei terreni entro 150 giorni dalla sua entrata in vigore. Tutti i suoli delle aree interessate, tra le provincie di Napoli e Caserta, subiranno una classificazione. A tutti quelli che risulteranno contaminati sarà interdetta qualsiasi coltivazione per poi avviarle a bonifica.
Il DL, nella sostanza mira alla tutela dell’ambiente, della salute e della qualità delle coltivazioni. Sono previsti il monitoraggio e la classificazioni dei suoli, l’accertamento dello stato d’inquinamento dei terreni, la riforma dei reati ambientali, l’accelerazione e la semplificazione degli interventi necessari, oltreché risorse per le bonifiche indispensabili per territori a forte condizionamento criminale quale e’ quello della “terra dei fuochi”.
“La terra dei fuochi è diventato un simbolo del degrado nel Mezzogiorno – ha dichiarato il Ministro per la Coesione Territoriale Carlo Trigilia – ma è anche un simbolo di assenza delle istituzioni. Sembra, infatti, che con i fuochi si brucino anche le istituzioni, si bruci lo Stato. Con questo provvedimento il Governo cerca di dare una risposta nuova e forte a questa situazione. Una risposta nuova perché individua la necessità di un intervento integrato che tocchi vari aspetti: c’è la bonifica – continua il ministro Trigilia – la salute degli abitanti, il controllo militare del territorio, ma c’è anche l’aspetto della rivitalizzazione e del rilancio dell’economia locale. Queste cose si possono fare solamente se più amministrazioni si coordinano tra di loro e si coordinano anche con la Regione Campania e gli enti locali. La risposta nuova consiste, quindi, nel tentativo di promuovere, attraverso un’apposita cabina di regia – il comitato interministeriale – un programma straordinario di interventi che tocca tutti gli aspetti che ho elencato. Un altro elemento importante di questa risposta è lo sforzo, il tentativo di sfruttare in modo efficace i Fondi Ue, una grande risorsa che spesso non siamo riusciti ad utilizzare bene. In questo caso, attraverso lo sforzo congiunto tra il Ministro della Coesione territoriale e la Regione Campania, cercheremo di mettere in campo queste risorse e di usarle nel miglior modo possibile. E’ anche ipotizzato l’uso del “Contratto istituzionale di sviluppo”, uno strumento che è stato adoperato anche per altri casi nel Mezzogiorno. Il “Contratto istituzionale di sviluppo” è sostanzialmente un accordo tra le varie amministrazioni che permette di stabilire tempi certi, impegni reciproci e, quindi, una garanzia complessiva dell’efficacia dell’intervento quando questo coinvolge soggetti istituzionali diversi. L’ultimo aspetto che vorrei sottolineare è che questa risposta forte e nuova potrà rappresentare una sorta di prototipo, un modello da sperimentare in altre aree di grave crisi e di degrado nel Sud Italia. In questo modo potremo dimostrare che anche una situazione di degrado può trasformarsi in un’opportunità di sviluppo che il nostro Mezzogiorno attende da tempo”.
Il provvedimento approvato sarà attuato in stretto raccordo con la Regione tant’è che lo stesso presidente Stefano Caldoro ha partecipato ai lavori del Consiglio dei Ministri di questa mattina. Il decreto legge, inoltre, prevede l’utilizzo di militari qualora i Prefetti lo ritengano necessario.(CFN)